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giovedì 23 marzo 2023

QUANDO MOSÈ SUPERÒ DIO ... / Giovedì IV sett. di Quaresima, 2023.


Una delle prime parole strane che Papa Francesco ci ha insegnato, i suoi neologismi spagnoli, è stata “primerear”, Dio primerea, cioè precede, prende l’iniziativa, ama per primo. 

Mosè in questa lettura dimostra che egli è ‘ysh ‘adonai, l’uomo di Dio, ma è anche l’uomo-Dio, com'è possibile leggere questa espressione ebraica. Infatti Mosè è l’uomo che ha preceduto Dio! È sceso in soccorso del popolo schiavo prima di Dio quando, uscito dalla reggia, ha ucciso l’Egiziano per il senso di giustizia che portava dentro di sé. Certo, non è stato un grande risultato. Ha dovuto solo fuggire. Il risultato è avvenuto solo quando è stato Dio a mandarlo. Ma, quaranta e più anni dopo, Dio ha trovato il fuoco ancora acceso nel suo cuore, lui, il marito invecchiato di Zippora, che quel primo giorno difese al pozzo assieme alle sorelle, figlie del sacerdote di Madian contro pastori grossolani (Esodo 2,16-22). Eppure in questi quarant’anni Mosè aveva sperimentato  tutta la sua debolezza, il suo limite, che non era solo la balbuzia. 

Ebbene, nella prima lettura di oggi, Mosè "supera Dio". Questa volta non lo precede soltanto ma “si mostra più misericordioso di Lui”! Dio in qualche modo saggia il suo orgoglio e la sua vanità, lo tenta: “tutto ripartirà da te perché tu sei il migliore, farò di te una grande nazione”. Mosè supplica allora il Signore di preservare il suo popolo (che Dio chiamava il tuo - di Mosè - popolo) dimostrando che non cerca in nulla il proprio interesse, la propria gloria ma solo quella di Dio. È una costante dei servi autentici di Dio: di mostrarsi apparentemente più misericordiosi di Lui. 

Gesù invece si scontra con persone ben diverse anche se si dicono discepoli di Mosè e li descrive così: “voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio”.

C'è il pericolo della spiritualità del selfie, la spiritualità del cercare di avere gloria e riconoscimenti dagli uomini. Tutto fa brodo, basta che si parli di me. E non cambia nulla se gli uomini da cui cerco gloria sono uomini di Chiesa. Però Gesù ci avverte: se questo è il tuo atteggiamento non potrai mai credere. 


Prima Lettura   Es 32, 7-14 Desisti dall'ardore della tua ira.

Dal libro dell'Esodo

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».

Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione».

Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gli Egiziani: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra”? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”».

Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo. 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 105  Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.

Si fabbricarono un vitello sull’Oreb, si prostrarono a una statua di metallo; scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia erba.

Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi, meraviglie nella terra di Cam, cose terribili presso il Mar Rosso.

Ed egli li avrebbe sterminati, se Mosè, il suo eletto, non si fosse posto sulla breccia davanti a lui per impedire alla sua collera di distruggerli.  


Canto al Vangelo    Gv 3,16 Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio! Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Vangelo   Gv 5, 31-47 Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:

«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.

Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.

Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.

E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.

Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.

Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?

Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».


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