Nella Storia l’età della Cresima ha conosciuto una certa fluttuazione.
È ovvio che tutti i sacramenti, compresi quelli dell’Iniziazione, ossia Battesimo, Cresima e Eucaristia, possono essere ricevuti ad ogni età. Ricordiamo con tanta gratitudine e gioia il Battesimo - Cresima - Eucaristia di Assunta di 92 anni! Ricordo anche una coppia, sposatasi promettendo di ricevere la Cresima al più presto. Al loro 25° di matrimonio è venuto fuori che la promessa non era compiuta. Si sono preparati. Come da una sorgente, la grazia si riversò sulla loro famiglia dopo la loro cresima: il figlio con la fidanzata hanno deciso anche loro di ricevere al più presto la cresima, la figlia ha fatto battezzare con convinzione i suoi tre figli, di 5, 3 e 1 anno! Questa storia raccontata ha fatto prendere coscienza dell’importanza della Cresima a un uomo che voleva fare il padrino ma non era cresimato.
Ma qual è l’età più giusta?
Nei primi tempi venivano alla fede degli adulti che ricevevano subito i tre Sacramenti dell’Iniziazione. Con loro si battezzava anche tutta la famiglia, adulti, giovani, bambini. Subito dopo l’annuncio del Kerygma veniva battezzato chi aderiva alla fede (Atti 2, la Pentecoste; Atti 8,26 e ss, Filippo e l’eunuco; Atti 10, Cornelio; ecc.). L’esperienza, in particolare con i fedeli che venivano dal paganesimo, impose però un periodo di istruzione e di prova, o catecumenato, prima del battesimo.
Oggi in Italia la Prima Comunione si fa a dieci anni, e può iniziare allora il percorso di preparazione alla Cresima.
Un errore di visione del Sacramento si rispecchia nel vocabolario e spinge a rimandare l’età della Cresima. Se questa è solo “Confermazione” da parte del candidato del suo impegno con Cristo, e non dono di Grazia (i sandali e l’anello dati al Figlio Prodigo; Lc 15,11 ss.), è ovvio che qualche anno in più garantirebbe meglio che il ragazzo/a faccia una scelta libera e matura. Ma se l’accoglienza del nuovo membro nella Comunità dei credenti è un dono di Dio che comporta tre passaggi sacramentali, ritardare l’età della Cresima non ha senso.
Altri motivi sbagliati spingono a rimandare l’età della Cresima. Uno è la poca fede, il poco desiderio di mettere al primo posto le cose di Dio. È diventato comune di cresimarsi in vista del Matrimonio, quasi “obbligati” dal proprio parroco e dagli stessi formulari della pratica matrimoniale (Certificato di Battesimo ad uso Matrimonio), perché di fatto è indispensabile essere cresimati per vivere bene il Matrimonio cristiano e la missione di genitori cristiani ( La Gioia del Vangelo: SOPPRIMERE I PADRINI AIUTERÀ AD EDUCARE I BAMBINI NELLA FEDE? 3/3). Un altro motivo è un errato concetto di libertà che genera quasi un senso di colpa nei genitori che temono di influenzare i loro figli. È ovvio che questo ragionamento è totalmente sbagliato. I genitori influenzano sempre i figli. Se invece di un valore propongo il vuoto ai miei figli essi riceveranno il messaggio che la fede non conta nella vita, la vita si riempie con altro. Di fatto sia i genitori che i padrini hanno promesso di educare il figlio nella fede e senza Cresima non sono riusciti a farlo. Se un figlio vede una fede vissuta nei suoi genitori e padrini sarà invogliato a proseguire ma egli potrà comunque rifiutare di completare la sua Iniziazione Cristiana.
Perché desiderare dare la Cresima a dodici anni o poco più?
Anche se lungo i secoli cambia il rapporto genitori figli nella famiglia, dodici anni sono un passaggio nello sviluppo psicofisico dalla fanciullezza all'adolescenza che prepara il bambino ad affrontare il mondo, a lavorare come un adulto e anche a essere fecondo sessualmente.
Gli ebrei hanno conservato anche ai nostri giorni il Bar Mitzvah, la maggiore età del bambino a dodici anni riguardo alla Legge, cioè la sua responsabilità morale riguardo ai precetti (Mitzvot) e alla vita adulta. È quello che Gesù dodicenne vive al Tempio. Conviene che al ragazzo, ragazza venga proposto a quell'età di completare la Grazia del suo Battesimo. Non significa che tutto finisca con la Cresima. Come per il Bar Mitzvah (letteralmente: figlio del precetto), inizia la vita adulta del credente. L’educazione alla fede dura tutta l’esistenza.
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