Giacobbe si innamora di Rachele.
Sta girando su Fb. un passo della Bibbia (Genesi 30,1 - 6) con quel messaggio: vedete, con l’utero in affitto non abbiamo inventato nulla, esisteva prima, la Bibbia lo dice, questo dà scacco matto a Pillon (ex senatore della Lega e attivista pro vita).
Cosa dice quel passo della Bibbia? Rebecca manda suo figlio Giacobbe da Làbano per allontanarlo dal fratello Esaù che lo vuole morto. Lì Giacobbe si innamora di Rachele, figlia di Labano, e lavora gratis per anni come dote per lei. Labano però ha una figlia più grande, Lia, non proprio carina che non riesce a sposarsi. Per evitare l'affronto della sorella minore che si sposa prima della maggiore, Labano inganna Giacobbe e mentre questi pensa di sposare Rachele, ecco che si trova nel letto Lia! Lia è compromessa nel suo onore e quindi Giacobbe deve accettare di avere come moglie anche Lia pur di avere Rachele. Chiaramente le due sorelle entrano in competizione per il marito e la loro gelosia si sposta sulla loro capacità di dargli figli. Lia, la non amata, è feconda. Per compensare, Rachele mette nella braccia di Giacobbe una sua schiava. La schiava le appartiene e quindi il figlio della schiava e di Giacobbe sarà suo. Quando Lia si accorgerà di non rimanere più incinta, anche lei darà in “moglie” una sua schiava a Giacobbe. Ecco, dicono, “l’utero in affitto”! Per soddisfare la nostra legittima curiosità completiamo la Storia. Giacobbe avrà dunque dodici figli da due mogli, Lia e Rachele, che entrano a far parte delle Madri di Israele che sono Sarah, Rebecca, e loro due. Da questi dodici figli nasceranno le dodici tribù d’Israele. Ma se il Padre è unico, Giacobbe, le madri biologiche alla fine sono quattro. Ecco dunque l’elenco:
Figli di Lia: Ruben, Simeone, Levi e Giuda.
Figli di Bila (schiava di Rachele): Dan e Neftali.
Figli di Zilpa (schiava di Lia) : Gad e Aser.
Figli di Lia: Issacar e Zabulon e una figlia: Dina.
Figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino (Rachele muore nel parto di Beniamino).
Quindi Lia ha avuto 6 figli naturali e una figlia, e dalla sua schiava Bila altri due figli. Rachele ha avuto due figli naturali e altri due dalla sua schiava Zilpa.
Facciamo qualche osservazione: senza cercare molto lontano si poteva citare anche l’episodio molto più universalmente noto di Abramo e Sarah, nonni di Giacobbe (Genesi 16,1-2 e seguenti). Dio tarda a compiere la sua promessa di un figlio, e la coppia pensa di risolvere il problema attraverso lo stesso meccanismo: Sarah dona ad Abramo la sua schiava Agar in moglie. Il figlio che nascerà, Ismaele, sarà “figlio di Sarah”. Questo modo di fare creerà però infinite complicazioni e, alla fine, dopo che sarà nato direttamente da Sarah il figlio della Promessa, Isacco, Abramo si risolverà a mandare via Agar e suo figlio Ismaele (benedetto comunque da Dio in quanto figlio di Abramo). Perché i nostri amici che si gloriano della Bibbia per giustificare l’utero in affitto non citano questo episodio? Per semplice ignoranza o perché manifesta che questa situazione non è per nulla soddisfacente e crea mille problemi?!?
Intanto questo episodio ci conferma che per una moglie sterile avere figli dalla propria schiava e dal marito era comune in quel tempo. C'erano schiavi e schiave, che si compravano e si vendevano, che potevano essere legalmente oggetti sessuali dei loro padroni, anche se la storia stessa di Agar dimostra che, pur schiava, rimaneva una persona, oggetto poi di attenzioni particolari perché madre del figlio del padrone al punto di permettersi di entrare in conflitto con la sua padrona (Genesi 16,4).
Da “progressisti” ci saremmo aspettati che non andassero a cercare il loro vanto in una società schiavista e maschilista (Bila e Zilpa non fanno parte delle Madri di Israele, e Dina, la figlia di Lia, non viene contata tra i figli di Giacobbe)! Il cammino del popolo eletto da Dio però ha messo progressivamente al bando la schiavitù e i cristiani lo hanno pienamente confermato (Gàlati 3, 28 “Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.“) e hanno cominciato a realizzarlo concretamente. San Paolo scrive a Filemone a proposito di Onesimo suo schiavo: “Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore”. (Filemone 15-16). L'Antico Testamento a confronto con le religioni pagane o il Corano, e con molte ideologie successive, valorizza infinitamente di più la condizione della donna! Che tristezza constatare che l’orizzonte di speranza che si apre agli occhi di san Paolo e dei primi cristiani, il dinamismo di una profonda umanizzazione della società che scaturisce dalla forza dell’Annuncio di Gesù risorto, oggi viene rinnegato come antiquato, come oscurantista, e si vuole andare a cercare il progresso dell’Umanità in una mercificazione radicale della persona, in una schiavitù più disumanizzante di quella di millenni fa!
Infatti, Agar, Bila e Zilpa hanno rapporti sessuali col padrone in una dimensione di sottomissione, purtroppo, ma secondo natura. I loro bambini sono concepiti nel grembo. Inoltre queste donne traggono vantaggio dalla gravidanza, una promozione nel cerchio famigliare, mentre le donne portatrici diventano ombre e non conoscono i loro figli, ma ciò che è peggio è che i loro figli non conoscono le loro mamme. I figli di Agar, Bila e Zilpa non sono mai stati schiavi ma equiparati in tutto ai figli delle mogli libere, diventando capostipiti di tribù al pari degli altri! Essi crescono e vivono con le loro madri naturali. Tutti sono persone!
Malgrado tutti i limiti che possiamo giustamente constatare, facendo un bilancio, è molto più avanzata socialmente la società di Abramo, Isacco e Giacobbe di 4 mila anni fa che il modello che ci viene propinato oggi come “progressista”.
Molto interessante
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