I “custodi della Legge” invece vogliono mettere dei paletti alla carità, perseguitano Gesù perché guarisce un paralitico di sabato.
Siamo entusiasti di Gesù e della sua posizione, ma come comprenderla in pratica? La Carità sopra ogni cosa, ma tutto è veramente carità? Non c'è bisogno di strutturare la vita, anche quella spirituale? “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” dice Gesù (Marco 2,27). Ed egli non ha difficoltà a trarre dalla Scrittura esempi in cui santi servi di Dio sanno andare al di là delle prescrizioni formali per risolvere situazioni di emergenza. Quindi, la persona nei suoi veri bisogni al di sopra del sabato. Ma questo non significa annullare il sabato, perché il sabato è stato fatto per l’uomo, gli è stato dato da Dio per il suo bene.
Con tanti motivi più o meno futili e affettivi, si evita per esempio di partecipare agli incontri comunitari, in primis la Celebrazione eucaristica, mentre mettere da parte ogni altro impegno per la preghiera sarebbe un atto di fede in Dio che provvede ed è la fonte della vita e sarebbe anche una testimonianza di cui gli altri hanno tanto bisogno.
Ci sono “i no che fanno crescere” dicono i pediatri. Dei "no!" detti anche a sé stessi, per dei "sì!" più grandi.
È impressionante vedere però quante persone sono legate al sabato, alla Legge e alle tradizioni umane e non capiscono che il Vangelo è uno Spirito. Vedo che, in tanti, il primo rimprovero fatto a Papa Francesco è che apparendo alla folla dopo la sua elezione non ha detto: "Sia lodato Gesù Cristo!" Bisogna evangelizzare.
Prima Lettura Ez 47, 1-9. 12 Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest’acqua porterà salvezza.
Dal libro del profeta Ezechièle
In quei giorni [l’angelo] mi condusse all’ingresso del tempio [del Signore] e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro.
Quell’uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva alla caviglia. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare l’acqua: mi giungeva ai fianchi. Ne misurò altri mille: era un torrente che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute; erano acque navigabili, un torrente che non si poteva passare a guado. Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo?». Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente; voltandomi, vidi che sulla sponda del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall’altra.
Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Aràba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 45 Dio è per noi rifugio e fortezza.
Dio è per noi rifugio e fortezza, aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce. Perciò non temiamo se trema la terra, se vacillano i monti nel fondo del mare.
Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio, la più santa delle dimore dell’Altissimo. Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare. Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.
Il Signore degli eserciti è con noi, nostro baluardo è il Dio di Giacobbe. Venite, vedete le opere del Signore, egli ha fatto cose tremende sulla terra.
Canto al Vangelo Sal 50,12.14 Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio! Crea in me, o Dio un cuore puro; rendimi la gioia della tua salvezza. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Vangelo Gv 5, 1-16 All'istante quell'uomo guarì.
Dal vangelo secondo Giovanni
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
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