Attraverso il profeta Natan, il Signore promette a Davide che la sua discendenza regnerà per sempre. Mentre si lavora in molte parti del mondo oggi per distruggere il Cristianesimo, espellerlo dalla vita pubblica, impedire ai genitori cristiani di esercitare il loro diritto naturale a educare i loro figli nella fede, inquinare la fede dei battezzati, altrove si distrugge la credibilità del Vangelo in modo non meno pericoloso con una scorretta applicazione del concetto di “Sinfonia” caro all’Ortodossia (il Sovrano avendo accettato la fede cristiana, Chiesa e potere politico devono concorrere al bene comune lavorando in rapporto stretto. In pratica questo ha significato lungo i secoli, e fin dai tempi degli imperatori romani di Bisanzio, sottomissione della Chiesa al potere politico e sfruttamento del Vangelo e della fede per gli scopi del potere), e di “preservazione delle Tradizioni cristiane” in Occidente.
Eppure sappiamo che la promessa di Dio a Davide si è compiuta con la venuta di Gesù, con l’espansione del Cristianesimo tra tutti i popoli, anche in mezzo alle persecuzioni, con i vari trapassi e rinascite della Chiesa e dei valori cristiani lungo la Storia. L'epoca nostra non manca di problemi, ma la Discendenza di Davide e il suo trono rimane stabile per chi entra nell’Alleanza con il Dio vivo in Cristo risorto.
La mitezza e l’obbedienza di Giuseppe riportate dal Vangelo ci danno due indicazioni preziosissime per preservare e far fiorire la fede in noi e attorno a noi. Giuseppe mite e obbediente, protettore premuroso e forte è un Volto del Padre, del Dio che Gesù ci ha insegnato a chiamare Padre.
Prima Lettura 2 Sam 7,4-5.12-14.16 Il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre.
Dal secondo libro di Samuèle
In quei giorni, fu rivolta a Natan questa parola del Signore:
«Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno.
Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 88
In eterno durerà la sua discendenza.
Canterò in eterno l’amore del Signore, di generazione in generazione farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà, perché ho detto: «È un amore edificato per sempre; nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide, mio servo. Stabilirò per sempre la tua discendenza, di generazione in generazione edificherò il tuo trono».
«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza”. Gli conserverò sempre il mio amore, la mia alleanza gli sarà fedele».
Seconda Lettura Rm 4,13.16-18.22 Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, non in virtù della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede.
Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi – come sta scritto: «Ti ho costituito padre di molti popoli» – davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono.
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza». Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.
Canto al Vangelo Sal 83,5 Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio. Nel tempo pasquale: Alleluia, alleluia. Beato chi abita nella tua casa, Signore: senza fine canta le tue lodi. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio.
Vangelo Mt 1,16.18-21.24a Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.
Dal vangelo secondo Matteo
Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.
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