Visualizzazioni totali

giovedì 30 aprile 2020

TI PREGO, DI CHI PARLA IL PROFETA? Giovedì III sett. Pasqua




«Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?», chiede l’eunuco della regina Candace. Cosa cambia che il profeta parli di sé o di qualcun altro? Dietro la domanda di quest’uomo che ha molti privilegi e, in un certo modo, è sicuramente invidiato, si nasconde la domanda essenziale: “la Scrittura parla di me? Dio si interessa di me?” Tra i pochi che hanno dato una svolta totale alla propria vita durante il soggiorno in carcere, un ragazzo aveva ricevuto dal cappellano la Bibbia, e aprendola a caso per la prima volta trovò la storia di Davide. E lui si chiamava Davide. “La Bibbia parla di me!” fu la sua prima reazione. Così iniziò il suo cammino di conversione e di redenzione (diede una svolta totale alla sua vita perché era giovane e decise di trasferirsi in un’altra regione d’Italia. Quando qualcuno non lascia il suo ambiente è difficile che possa cambiare veramente vita, a meno che non abbia una famiglia solida, una fidanzata che non ha mai condiviso l’illegalità…).
Sì, quell’uomo umiliato al quale è stato negato la giustizia, che non potrà avere discendenza poiché è stata recisa la sua vita, è lui l’eunuco, al quale da bambino è stato fatta questa violenza fondamentale nella sua mascolinità, nel suo desiderio di condivisione totale di amore con un’altra persona e di avere figli a sua immagine, ai quali comunicare amore, esperienza, beni materiali…
E scopre nella vita di Gesù trattato come pecore al macello e nel suo amore totale, una giustificazione alla sua vita. Non può tornare indietro, non potrà mai ricuperare ciò che gli è stato tolto nel passato e dovrà continuare nella sua condizione di eunuco fino alla fine della sua vita. Però il vero senso della vita, la vera pienezza non è quella che rimpiangeva fino a questo momento.
Quell’eunuco sei tu! Tu, quell’uomo, quella donna che non è stato amato, amata come era giusto che sia, che ha perso un genitore da bambino o sofferto tanto per una ragione o l’altra, e soffri ancora. In Gesù risorto dai morti, risorto dall’umiliazione del rigetto, della condanna come schiavo ribelle al supplizio della croce, c'è il senso della tua vita, la sua giustificazione, e la possibilità di cambiarla davvero e trovare una pienezza che non avresti nemmeno immaginato. Però per questo devi seguire Gesù come unico maestro misericordioso, fino a morire al mondo in lui e risorgere a vita nuova in lui.
Il Vangelo e il resto del Nuovo Testamento sono pieni di figure che non vanno fino in fondo di questo cammino, e di avvertimenti contro questo grande pericolo. È facile in fatti che accada. Succede a tutti quelli che sono battezzati validamente, ma non si lasciano immergere pienamente in Cristo vivo. Anche da religiosi o cristiani molto attivi succede spesso: quando conta il titolo, il successo, l’arricchimento, non si corre con perseveranza verso l’ultimo posto. Ma ci sono anche coloro che, benché deboli e duri a convertire, hanno fatto fiducia fino alla fine a Gesù e sono diventati i nostri maestri, i nostri garanti, i testimoni che in Cristo Gesù abita la pienezza della divinità e dell’umanità finalmente felice.

Prima Lettura    At 8, 26-40
Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: «Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etíope, eunùco, funzionario di Candàce, regina di Etiòpia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaìa.
Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va’ avanti e accòstati a quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaìa, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Egli rispose: «E come potrei capire, se nessuno mi guida?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui.
Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo:“Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita”.
Rivolgendosi a Filippo, l’eunùco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù.
Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell’acqua e l’eunùco disse: «Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?». Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunùco, ed egli lo battezzò.
Quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunùco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada. Filippo invece si trovò ad Azoto ed evangelizzava tutte le città che attraversava, finché giunse a Cesarèa.

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 65
Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Popoli, benedite il nostro Dio,
fate risuonare la voce della sua lode;
è lui che ci mantiene fra i viventi
e non ha lasciato vacillare i nostri piedi.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
A lui gridai con la mia bocca,
lo esaltai con la mia lingua.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Canto al Vangelo
   Gv 6,51 
Alleluia, alleluia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore.
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.

Vangelo   Gv 6, 44-51
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Nessun commento:

Posta un commento