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mercoledì 1 aprile 2020

RIMANERE NELLA PAROLA PER ESSERE DISCEPOLI / mercoledì V sett. Quaresima



«Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi»
Ho potuto ammirare persone nelle quali vedevo rimanere la Parola di Dio e nelle quali sentivo la libertà affascinante che essa dona. Nessuno di loro ha preteso di essere arrivato. Anzi. Io che ho camminato così poco ringrazio però il Signore di aver potuto nutrirmi della sua Parola per il bene che questa mi ha fatto. E so che un conto è esprimere nella mia cultura nazionale, locale, famigliare, personale, la mia fede, e un conto è sostituire la Parola di Cristo con altre tradizioni. È stato il grande male di aver chiuso per tanto tempo la Bibbia ai semplici “perché tanto non avrebbero capito”. Se tolgo la Parola di Dio alla gente, la gente esprimerà la sua fede nel Mistero di Dio con tradizioni inventate da loro stessi o comunque inventate dall’uomo. Oggi la Parola di Dio è aperta a tutti e a tutti si raccomanda di leggerla, di cibarsene. C'è, come sempre, da fare ad ogni generazione un lento lavoro di iniziazione profonda, la Chiesa deve spezzare la Parola per nutrire i figli di Dio. Ci vuole anche la disponibilità di ognuno, umilmente, ogni giorno, a farsi discepolo prima che maestro, ad incontrare il Signore così com'è e non come voglio io. La frase di Marco 4,36: “E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca.”  mi ha colpito fin dalla prima volta che l’ho letto: lasciare la folla, non cercare l’approvazione o temere il giudizio degli altri, lasciare le preoccupazioni, le responsabilità per un momento, e pensare solo al mio rapporto con Gesù. Ma sopratutto mi ha colpito questo prendere Gesù “così com'era”! Sembra strano perché non è utile al racconto dei fatti. E per questo questa espressione è tanto importante. “Gesù così com'è” e non come voglio io. La verità è che, dal giorno di Pentecoste, la Chiesa è in cammino verso il Vangelo. La Storia lo testimonia con la straordinaria luce dei santi, del popolo santo, ma anche con tanti errori e ritardi. Credere di essere arrivato genera blocchi terribili nel cuore. Si può giungere ad uccidere in nome di Dio, della religione, come quei farisei che discutevano con Gesù nel Vangelo di oggi. San Serafino di Sarov (1754-1833) un santo russo meraviglioso la cui vita divenne un miracolo continuo, diceva che quando uno ha veramente ricevuto lo Spirito Santo non ha più bisogno di aprire la Bibbia perché l’Autore della Bibbia sta in lui e gli parla direttamente. L’ultima volta che aprì la bibbia fu il giorno della sua morte. 
N.B.: Cercando una foto di san Serafino ho trovato i suoi Dialoghi con Motovilov: chi può li legga! serafino_motovilos_neve | Nati dallo Spirito

Prima Lettura      Dn 3, 14-20. 46-50. 91-92. 95
Dio ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi.
Dal libro del profeta Daniele
In quei giorni il re Nabucodònosor disse: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d’oro che io ho fatto erigere? Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente. Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».
Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto».
Allora Nabucodònosor fu pieno d’ira e il suo aspetto si alterò nei confronti di Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente.
I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. La fiamma si alzava quarantanove cùbiti sopra la fornace e uscendo bruciò quei Caldèi che si trovavano vicino alla fornace. Ma l’angelo del Signore, che era sceso con Azarìa e con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco della fornace e rese l’interno della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia.
Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero. Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell’aspetto a un figlio di dèi».
Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio all’infuori del loro Dio».

Salmo Responsoriale   Dn 3,52-56
A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini,
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo..

Canto al Vangelo   Cf  Lc 8,15
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo   Gv 8, 31-42
Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi d'avvero.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».
Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro».
Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

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