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martedì 28 aprile 2020

PRUDENZA E OBBEDIENZA, ANCHE SE LA CHIESA NON E' IL LUOGO DEL CONTAGIO

Santi Francisco e Jacinta Marto.

C'è un confronto forte tra il Governo e i nostri Vescovi in questi giorni. Siamo tutti delusi di vedere che dopo il 4 maggio, malgrado le aperture progressive di varie attività, non possiamo riprendere le celebrazioni comunitarie, specialmente dei sacramenti, pur con le dovute misure di sicurezza. Qualcuno tra i fedeli vuole manifestare la nostra presenza con raccolte di firme. Se il testo della petizione non fa altro che richiamare un bisogno, una presenza, un valore che si vuole incarnare con responsabilità, benvenga, è una forma di dialogo sociale, di democrazia.

Ognuno ha la sua sensibilità. Ma il limite da non valicare mai è di strumentalizzare la fede o i valori per altri scopi, per un attacco politico o altro. Non penso che Mons. D’Ercole che ha rilasciato una intervista forte a favore del ripristino delle celebrazioni e contro l’idea che le assemblee cristiane siano luoghi di contagio (è importante chiarire questo punto con fermezza), gradirebbe vederla strumentalizzata per qualificare il governo italiano attuale di massone. Non so niente di preciso del Governo italiano attuale ma, genericamente, possiamo pensare che la massoneria sia presente in qualche modo in tutti i governi occidentali: Però il vescovo D’Ercole non parla di questo. Non parla neppure della festa del 25 aprile. Si limita al suo campo. Perché approfittare dell’intervista di un vescovo per parlare del 25 aprile, e oltre tutto, in modo erroneo? È doppiamente sleale. Non risulta a nessuno che il 25 aprile ci siano stati assembramenti di partigiani, e tanto meno autorizzati, ma solo qualche corteo simbolico di due o tre persone distanziate e tutto il resto è stato virtuale, via web. Uno dei problemi della Chiesa e dei responsabili della Vita pubblica sono le persone che vanno oltre il limite da rispettare. 

È proprio andando oltre il limite che andiamo contro il Vangelo. Gesù ha parlato chiaro ma non ha mai strumentalizzato nulla nel suo servizio alle persone. Al contrario è sempre stato pronto al rispetto e alla misericordia. Gesù non si scaglia contro il governo oppressore e pagano, crudele, di Pilato. Eppure, in questo caso non avrebbe detto nulla di falso. Ma Gesù cerca la fede di Pilato, lo invita come uomo a mettersi di fronte alla verità di Dio. Questa è la vera politica, che cambia il mondo.

Siamo sicuri che papa Francesco desidera più di tutti il ripristino della normalità, anche dei sacramenti che fanno parte della fede cristiana, del Culto in Spirito e Verità. Non siamo gnostici, disincarnati. Ma il battesimo e la cresima che abbiamo ricevuto sono sempre presenti e attivi. La creatività dello Spirito permette di propagare e sostenere, alimentare la fede in tanti modi. Il Cristianesimo è uno Spirito e non un rito, una legge, una formula di preghiera. Il fondamento del Cristianesimo è la Risurrezione di Gesù che si diffonde con l’annuncio kerigmatico e la testimonianza di vita. Ci sono tanti modi di essere in comunione con Dio. Prima di tutto l’obbedienza. Santa Jacinta (Giacinta) Marto, la piccola veggente di Fatima, patrona con suo fratello Francisco degli ammalati, colpita dall’influenza spagnola ha dovuto morire a 10 anni non ancora compiuti, precisamente 100 anni fa, a Lisbona, senza il conforto dei suoi familiari e senza nemmeno il conforto della Comunione eucaristica. La Madonna glielo aveva preannunciato e gli aveva chiesto di accettarlo per la conversione dei peccatori. Ha pianto, e ci si spezza il cuore pensando a questa bambina che, benché educata in modo molto più vigoroso dei nostri bambini attuali, aveva comunque solo nove anni e ha fatto il sacrificio volontario della sua vita in quel modo per aiutare il Signore e la Madonna a salvare anime. Proprio questa privazione estrema l'ha santificata, l'ha unita a Dio! l'ha resa simile a Gesù spogliato di tutto e alla Madonna in piedi sotto la croce di suo Figlio. Proprio questo vivere la malattia e la morte fa di Lei un conforto e un esempio specialmente adatto per noi in questo tempo. Papa Francesco questa mattina ci ha chiesto prudenza e obbedienza alle direttive delle autorità contro la pandemia. Obbediamo e invitiamo ad obbedire.

Su "Repubblica" un intervista del vescovo di Pinerolo, Mons Derio Olivero, recentemente in terapia intensiva per colpa del CoViD fa riflettere.

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