Visualizzazioni totali

giovedì 2 aprile 2020

COME FARE PER NON MORIRE? / giovedì Va sett. Quaresima



È evidente che tutti i credenti in Cristo muoiono, come gli altri. Come gli altri? Affrontare questo passaggio nella fede, nella memoria dei benefici e delle manifestazioni del Signore, in particolare nell’esperienza della sua misericordia è una grande differenza per chi muore e per chi gli sta vicino. La mamma del Cardinale Mindzenty, sentendo la sua fine vicina si fece sedere in poltrona, si fece dare la candela battesimale dell’ultima Pasqua, e con la famiglia radunata e la candela accesa in mano aspettò nella preghiera la venuta del Signore. Leggendo questo, sono rimasto fortemente colpito ed edificato. Poi ho saputo che era una tradizione nei popoli cristiani. Tradizione che le comunità neocatecumenali e forse altre, con grande merito, propongono ai loro membri di riprendere: rivestire il camice bianco del battesimo e aspettare il Signore con la candela accesa. È quello che diciamo nel battesimo : “Questa Veste bianca…” “... Ricevete la Luce di Cristo, … (cari genitori e padrini) Abbiate cura che il vostro bambino, illuminato da Cristo, viva sempre come figlio della luce; e perseverando nella fede, vada incontro al Signore che viene, con tutti i santi, nel regno dei cieli.

Ma non tutte le morti sono così serene. La forza spirituale e il pieno abbandono di Giovanni Paolo II, di qui celebriamo oggi il Dies Natalis di quindici anni fa, si manifestavano in un corpo prostrato. Santa Teresina aveva chiesto a Gesù di condividere la sua Passione e la sua agonia fu così pesante (“Non credo più a niente, non esiste Dio né Paradiso e Vita Eterna! C'è in me solo questo Spirito che mi spinge a donarmi”) che il cappellano e la Madre superiora si spaventarono, temendo per la sua salvezza eterna. Poi all’ultimo momento un segno di pace e anche il cielo della notte che si schiarì di colpo splendente di stelle. Aveva condiviso la Passione fino all’ultimo. Infatti a tal punto è sceso Gesù nella sua fiducia nel Padre e nel suo amore per noi! “Elì, Elì, lamà sabactàni!”
È quindi chiaro che Gesù parla di una vita diversa di quella terrena. Questa Vita è Dio stesso che ci rende partecipi della sua vita. Il problema è che non abbiamo la Vita in noi stessi e anche che siamo molto lontani da Dio. Non siamo capaci di amare come Dio. Eppure Gesù ce lo chiede. La nostra stessa natura, fatta ad immagine di Dio ce lo impone come Legge interiore. Questa spinta ad amare e la nostra incapacità a farlo, ad amare davvero come noi stessi persino gli amici – non parliamo poi dei nemici – ci causa una grande sofferenza, un grande senso di impotenza e di fallimento, una frustrazione continua. Questa è la morte di cui parla Gesù: la morte interiore. La maggior parte delle persone lo risolve con l’alienazione, la fuga nella distrazione, nel non pensare, o nell’abbruttimento, l’egocentrismo. Alcuni lo affrontano con l’ideologia, diventando giustizieri, sempre scontenti e accusatori degli altri e spesso anche di se stessi. In genere i santi, in media, hanno lottato così per circa dieci, quindici anni, dicono gli esperti. Gesù ci offre una via, l’unica Via di Salvezza: la Fede. Lasciarci amare da lui, perdonare da lui e seguirlo. «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”».
Non dimenticare di partecipare questa sera, 2 aprile, su TV2000 alle ore 21.30 all'omaggio a Giovanni Paolo II e alla richiesta di sua intercessione per la pandemia.

Prima Lettura    Gn 17, 3-9
Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 104
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.

Canto al Vangelo
   Sal 94,8 
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo  
 Gv 8, 51-59
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. 


Prima Lettura    Gn 17, 3-9
Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 104
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.

Canto al Vangelo
   Sal 94,8 
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo
  
 Gv 8, 51-59
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. 

Nessun commento:

Posta un commento