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venerdì 17 aprile 2020

CELEBRARE VIA WEB / giovedì dell'Ottava di Pasqua



Ieri per la prima volta ho celebrato l’Eucaristia con la comunità convocata e connessa tramite videoconferenza. Una situazione molto strana. Un conto è celebrare i Vespri, anche se manca sempre la vicinanza fisica, un conto è celebrare un Sacramento che non si può donare e condividere fisicamente. Ma in questo tempo strano ci ha dato molta gioia. I discepoli di Emmaus raccontavano come avevano riconosciuto Gesù solo alla fine, quando ha “spezzato il pane”.
Dalle letture il Signore ha dato ai fratelli molti spunti e ne ho raccolto alcuni per l’omelia.
Servo: Pietro chiama Gesù servo. Servo di Dio. Servo: la parola più bassa. Pietro usa “Paìs” che significa anche bambino, quindi servo nel senso di colui che conta di meno, che non prende le decisioni, non ha potere. Un servo che è Signore! Un agnello che guida e riscatta il gregge. Un condannato che diventa il giudice di tutti. Il servo del Sommo Sacerdote schiaffeggia Gesù perché osa rivolgersi da persona libera al suo Padrone. È puro ossequio o senso della sua propria dignità offesa perché lui pur essendo servo per via del Padrone non è un servo qualunque? Il Servo di Dio è dunque più grande di tutti per via di Colui che serve. Per un cristiano, la parola servo è la più bassa e la più alta. Dovrebbe essere molto apprezzata. Quando uno è già morto, essere chiamato Servo di Dio è un primo passo importante che può però finire su un binario morto. Su questa terra, anche nella Chiesa, nelle parrocchie, nei gruppi, essere servo e basta perché Dio mi darà la ricompensa più alta, non è molto ricercato, fa a pugni con tutto l’uomo vecchio di cui sono capace.
Risorto: il Cristianesimo non è fondato sui metodi di preghiera, e nemmeno sulle opere buone, o sulla buona organizzazione, o sulle risorse economiche, ma sulla vittoria di Cristo che ci ama e ci salva gratuitamente. In questo tempo di smarrimento, dove è evidente che grandi capi politici hanno fatto errori e polemiche che hanno compromesso la vita di milioni di persone, risalta la Risurrezione di Cristo come unica roccia e unica speranza, dalla quale ripartire per costruire una vita degna e superare la morte.
Dubbi: i discepoli sono turbati, sorgono dubbi nel loro cuore, e Gesù, il Signore dallo spirito di infanzia, il Dio della fiducia si sorprende sempre: “ma…, perché dubitate?” Però i dubbi sono sempre all’ordine del giorno. Gesù, nel finale di Marco, benedice i suoi discepoli e  li manda ad evangelizzare il mondo intero, a cambiare la Storia, eppure, in mezzo a loro, alcuni dubitavano. Ma Gesù non si scompone: “Andate!, vi accompagno io, appoggiatevi a me!” La fede trasmessa si rafforza e moltiplica, diceva Giovanni Paolo II. Il Signore ci precede. Se vogliamo fare da soli, finisce male. Se invece diciamo: “Signore, fai tu, ti seguo”, vediamo meraviglie. Senza di lui non possiamo fare nulla.
Gioia: una gioia così intensa che smarrisce, addirittura ostacola l’atto di credere. Dopo, il ricordo e la forza di questa gioia sarà un aiuto potente nelle difficoltà. Gioia, non piacere. Il piacere è sempre chiuso un po’ su di me, un po’ egoista. La gioia è dono. Dono di Dio e dono per gli altri.

Prima Lettura   At 3, 11-26
Avete ucciso l'amore della vita, ma Dio l'ha risuscitato dai morti.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, mentre lo storpio guarito tratteneva Pietro e Giovanni, tutto il popolo, fuori di sé per lo stupore, accorse verso di loro al portico detto di Salomone.
Vedendo ciò, Pietro disse al popolo: «Uomini d’Israele, perché vi meravigliate di questo e perché continuate a fissarci come se per nostro potere o per la nostra religiosità avessimo fatto camminare quest’uomo? Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni. E per la fede riposta in lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete e conoscete; la fede che viene da lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi.
Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi colui che vi aveva destinato come Cristo, cioè Gesù. Bisogna che il cielo lo accolga fino ai tempi della ricostituzione di tutte le cose, delle quali Dio ha parlato per bocca dei suoi santi profeti fin dall’antichità. Mosè infatti disse: “Il Signore vostro Dio farà sorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me; voi lo ascolterete in tutto quello che egli vi dirà. E avverrà: chiunque non ascolterà quel profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo”. E tutti i profeti, a cominciare da Samuèle e da quanti parlarono in seguito, annunciarono anch’essi questi giorni.
Voi siete i figli dei profeti e dell’alleanza che Dio stabilì con i vostri padri, quando disse ad Abramo: “Nella tua discendenza saranno benedette tutte le nazioni della terra”. Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l’ha mandato prima di tutto a voi per portarvi la benedizione, perché ciascuno di voi si allontani dalle sue iniquità». 


Canto al Vangelo   Sal 117,24
Alleluia, alleluia.

Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo.
Alleluia.


Vangelo  
 Lc 24, 35-48
Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, i discepoli 
[di Emmaus] riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».
Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni». 


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