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sabato 4 aprile 2020

DOMENICA DELLE PALME E "BALCONE FIORITO"


Foto "Aleteia".

Non abbiamo potuto andare dal vivaio per comprare e piantare fiori nuovi per abbellire la nostra città e anche aiutare le nostre preziosissime amiche le api.
Ma l’idea di prenderci cura della nostra casa comune, quella locale e quella unica e meravigliosa che è la Terra tutta, non è venuta meno. Ci stiamo rallegrando dell’aria più pulita, dalle acque più limpide, dalla spazzatura dimezzata, perché l’economia, questa economia è ferma. Questo però ci deve far pensare. Una catastrofe non può essere la soluzione. Il cinismo di chi ha lasciato correre la pandemia o specula sulla morte degli anziani, dei deboli, ci inorridisce e sappiamo che non è la soluzione. La catastrofe che stiamo vivendo con un aumento dei contagi a livello mondiale che segue ancora un tasso esponenziale, può e deve però essere un segnale. Se non cambiamo modi di vivere, passato il contagio, tutto riprenderà e forse, nelle difficoltà della ripresa, potrebbe essere peggiore. Invece possiamo orientarci, sulla base della solidarietà, dei valori umani più maturi e non più messi in secondo piano, verso uno sviluppo realmente sostenibile.
Ma il mio balcone? In questa Settimana Santa facciamo dei nostri balconi e delle nostre finestre il luogo dove manifestiamo agli altri la nostra gratitudine per l’Amore fino alla fine di Gesù per noi e la nostra gioia per la sua Vittoria sulla morte. Facciamo dei nostri balconi e finestre dei luoghi di comunione con i vicini anche loro in quarantena.
Possiamo realizzare delle Palme dipinte, oppure con la carta, e decidere, dopo aver letto il Vangelo adatto (Matteo 21,1-11 quest’anno) di organizzare una processione pregando nella casa e deporre questa Palma sul balcone di casa, o altri segni: la luce accesa che significa la preghiera, ecc.

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