“Colui che ci ama, ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, e ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre”. Il Concilio Vaticano II non ha ancora sfondato. I presbiteri, li chiamiamo ancora sacerdoti, come se fossero distaccati dai fedeli. È poca la coscienza che ogni battezzato è, con i suoi carismi particolari, re, sacerdote e profeta in Cristo e parte del popolo sacerdotale. Da approfondire...
Cristo ci ama. Come?
La Terra dei Padri è diventata una provincia romana. Il potere di giustiziare i colpevoli appartiene solo a loro. Affinché sia condannato i capi dei sacerdoti presentano dunque Gesù come ribelle contro Cesare. Quindi Pilato indaga: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù risponde in modo strano interrogando Pilato: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Non vuole dimostrarsi superiore ma cerca di evangelizzare Pilato: “sei in cammino spiritualmente, cerchi il Regno di Dio?” Stremato dall’agonia nel Getsemani e dalla notte nel Sinedrio, Gesù pensa a salvare Pilato! Sa che tutto è nelle mani del Padre e un Tribunale dà l'occasione di rendere testimonianza (Matteo 10,17-18, Luca 21,12-13). Questo è Gesù, ti ama e dimentica ogni sua sofferenza, cerca solo come salvarti, raggiungere il tuo cuore. Sul momento Pilato non la prende molto bene. Comprende che Gesù si rivolge a lui: un romano dovrebbe riconoscere l’autorità di un ebreo folle o solo interessarsi delle profezie di questo popolo strano!? Seccato, ritorna all’inchiesta: «Che cosa hai fatto» per essere consegnato a me con la richiesta di pena di morte?… Gesù continua il suo annuncio: «Il mio regno non è di questo mondo». Noi pensiamo a un regno distante, tra le stelle, a un Olimpo inaccessibile. Invece si tratta di differenza di mentalità e di modi di agire. Il regno di Dio è tra noi, qui (Luca 17, 21). La più grande differenza tra Dio e l’uomo non è quella della potenza - che è così grande! - ma quella della mentalità.
Pilato forse un po' sconcertato, ritorna alla denuncia contro Gesù: «Dunque tu sei re?». Gesù risponde affermativamente donando un’altra caratteristica del Regno di Dio: «dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». L’amore della verità porta alla salvezza, chi cede all’iniquità e sarà condannato (2 Ts 2,10-12). Anche lo zelo non unito ad una retta conoscenza porta fuori dalla salvezza e, san Paolo lo sa molto bene, chi non si sottomette al piano di Dio, si costruisce una propria via di salvezza e allontana le persone da Dio (Rm 10,1-4).
Quindi ecco due criteri fondamentali del Regno di Dio: mitezza e verità. Vediamo oggi guerre rivestite di religione: sono il puro inganno del demonio che è padre della menzogna. Diversa è la guerra di difesa (l’Holodomor ricordato ieri: 3 milioni di ucraini fatti morire di fame nell’inverno 1932-33, in una operazione orchestrata da Mosca, ci ricorda quanto la guerra attuale della Russia contro gli ucraini sia iniqua). Ma anche nella guerra di difesa bisogna seguire la verità.
Prima Lettura Il suo potere è un potere eterno.
Dal libro del profeta Daniele Dn 7,13-14
Guardando nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d'uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto. Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 92 (93)
R. Il Signore regna, si riveste di splendore.
Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza. R.
È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall'eternità tu sei. R.
Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore. R.
Seconda Lettura Il sovrano dei re della terra ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 1,5-8
Gesù Cristo è il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà,
anche quelli che lo trafissero,
e per lui tutte le tribù della terra
si batteranno il petto.
Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: Io sono l'Alfa e l'Omèga, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente! Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia. Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! (Mc 11,9.10) Alleluia.
Vangelo Tu lo dici: io sono re.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Parola del Signore.
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