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martedì 19 novembre 2024

1000 GIORNI DI GUERRA CONTRO IL POPOLO UCRAINO ! COME FERMARSI ?




Mille giorni di guerra contro l’Ucraina e il suo popolo martire. Mille! E il mondo non si è alzato unanime per difenderli e difendere il Diritto Internazionale, condannare chi vuole annientare una Nazione libera! Una guerra, prima di propaganda, poi scoppiata nel 2014 malgrado un accordo del 1995 che prometteva di rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina in cambio del suo disarmo nucleare. L’Occidente e in particolare i garanti di questo accordo non si sono allora mossi, tradendo le loro promesse, anche se, in particolare gli USA e il loro presidente Donald Trump, hanno contribuito fortemente al riarmo dell’Ucraina. 

Un popolo, dal 1991 finalmente libero dalla “prigione dei popoli, che in mezzo a mille difficoltà si stava sviluppando in modo democratico, vittima di un genocidio fisico (bombardamenti deliberati della popolazione civile e delle sue infrastrutture vitali: scuole, ospedali, centrali elettriche, chiese … ), culturale (rapimento di bambini e adolescenti per russificarli, ruberie nei musei, cancellazione dell’identità ucraina e dei programmi scolastici con riscrittura della Storia), ecologico (danni innumerevoli alla flora, alla fauna, all’ambiente agricolo, alle dighe sul Dniepr, e ad altri fiumi… 

Un popolo, quello russo, impossibilitato ad esprimersi, con un tasso di natalità molto basso, vede distruggere una sua generazione intera sul campo di battaglia, tutte le sue risorse assorbite dalle produzioni militari, e distruggere la sua economia con un tasso di interesse ufficiale per i prestiti del 21%!

Ci sono poi le ferite morali, affettive, l’odio reciproco che dureranno per più di una generazione secondo quanto insegna la Storia.

Ci rendiamo conto quanto la scelta della guerra sia sciagurata e produca solo disastri. Chi la decide non vuole in nessun modo il bene delle persone. Certo, nella notte del male, c'è chi sceglie con più forza la via del bene, della santità. Ma anche chi reagisce con la fede è condizionato dalle ferite della guerra. Un esempio chiaro è quello della Restaurazione francese dopo gli orrori e le persecuzioni della Rivoluzione e le guerre napoleoniche. Essa fu anche una reazione contro il male che condizionò la lettura del Vangelo. Per riequilibrare questo processo, il Signore dovette mandare santa Teresina che, incapace di seguire il vigoroso programma penitenziale del monastero, a tastoni, scoprì la sua piccola via, meravigliosamente adatta anche a tutti.

Purtroppo oggi non siamo nel dopoguerra, ma come disse il primo ministro polacco ma nel preguerra! I meccanismi che conducono alla guerra sono fortissimi. Più che mai ognuno deve scongiurarli e dare il suo contributo alla pace, con la preghiera e la conversione, correggendo sul nascere i processi di conflitto che nascono dalle nostre passioni. 


Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 3,1-6.14-22

Io Giovanni, udii il Signore che mi diceva:

«All’angelo della Chiesa che è a Sardi scrivi:

“Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle. Conosco le tue opere; ti si crede vivo, e sei morto. Sii vigilante, rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato perfette le tue opere davanti al mio Dio. Ricorda dunque come hai ricevuto e ascoltato la Parola, custodiscila e convèrtiti perché, se non sarai vigilante, verrò come un ladro, senza che tu sappia a che ora io verrò da te. Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degni. Il vincitore sarà vestito di bianche vesti; non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”.

All’angelo della Chiesa che è a Laodicèa scrivi:

“Così parla l’Amen, il Testimone degno di fede e veritiero, il Principio della creazione di Dio. Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti. Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”».


Salmo Responsoriale  Dal Sal 14 (15)  R. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono.

Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua. R.

 Non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. R.

 Non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. R.

 

Acclamazione al Vangelo  Alleluia, alleluia. Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. (1Gv 4,10b) Alleluia.

Vangelo Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 19,1-10

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.

Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».

Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».

Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

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