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sabato 9 novembre 2024

LA CERTEZZA MORALE, CHE COS'È? / 09-11-2024




Certezza morale. Un concetto molto semplice ma veramente utile.

La maggior parte delle persone si accontenta di pensare di aver ragione e di seguire le proprie abitudini o quelle di tutti. Altre sono insicure e si tormentano con tanti interrogativi, sono sensibili ai rimproveri da chiunque provengano, sono paralizzate nelle decisioni. 

Chiaramente queste due posizioni non sono buone.

Poi ci sono quelle che cominciano a svegliarsi alla fede e desiderano fare la volontà di Dio. Ma come sapere se faccio la volontà di Dio? 

Le persone più sensibili e sopratutto quelle scrupolose, soffrono molto quando credono di non fare la volontà di Dio E si lasciano turbare e rimettere in discussione da ogni nuovo pensiero o da segni vari (che vuol dire questo? non dovevo fare quello che sto facendo?).

Ribadiamo che l'insicurezza è negativa sia sul piano umano che spirituale. Insicurezza, scrupolo, non è sinonimo di sensibilità o coscienza delicata. Proprio la fede nell’amore assoluto di Dio e il voler fare sinceramente la sua volontà permette di uscire pian piano dall’insicurezza e dagli scrupoli, e permette di crescere sul piano umano e spirituale. Ma in alcuni casi, il voler fare la volontà di Dio, il voler riscattare un passato di peccato, ecc., soprattutto se mi hanno trasmesso l’immagine di un Dio punitivo, può portare a maggiori scrupoli, maggiore squilibrio. 

In realtà non sappiamo quasi mai con certezza assoluta di fare la volontà di Dio, o di farla in modo perfetto. Ci guida allora la “certezza morale”. Cioè, mi chiedo quale è la volontà di Dio nella mia situazione, in quel momento. Una volta avuta la risposta la metto in pratica con serenità. Ho la certezza morale di fare la volontà di Dio. Questo riguarda tantissime situazioni quotidiane, tantissime decisioni che prendiamo normalmente. È chiaro che è essenziale farsi la domanda: cosa vuole Dio da me? Mentre troppe volte agiamo senza mettere in conto Dio. Se invece la decisione da prendere è più importante, meno semplice, pregherò di più, chiederò consiglio a persone qualificate, se posso rimanderò di qualche tempo la decisione, ecc., ma senza però lasciar passare il momento in cui è opportuno o necessario agire. Poi deciderò e agirò secondo “quello  che mi sembra sinceramente essere la volontà di Dio”, senza più lasciarmi turbare da pensieri diversi. Andrò fino in fondo, perché ho la certezza morale che questa è la volontà di Dio, per oggi.

Magari l’indomani stesso, una riflessione pacata mi permetterà di avere conferma che ho fatto il meglio di ciò che potevo fare, oppure che in avvenire si può fare meglio. E così si cresce. Sul piano umano è ciò che si chiama “ritorno d’esperienza”.  


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