La meravigliosa lettera a Filemone testimonia la maturazione di Paolo ma anche tutta la profondità del Cristianesimo. Dio ha soccorso un popolo di schiavi e l’ha reso libero facendo penetrare nel suo cuore una verità rivoluzionaria: ogni essere umano è immagine di Dio (dal concepimento alla morte naturale, e oltre ancora nella piena eternità). Da questo deriva che nessun uomo può essere schiavo di un altro uomo, o di qualunque cosa o situazione. Ogni schiavitù è contro Dio.
Onesimo, schiavo fuggitivo, diventato cristiano, viene rimandato dal suo padrone che deve accoglierlo come fratello, innanzitutto come uomo, poi anche come fratello in Cristo. Anche se non fosse diventato discepolo del Signore comune, deve essere riconosciuto nella sua dignità di uomo, immagine di Dio, creato libero e per la libertà.
La libertà dell’uomo è anche nei confronti di Dio. E come Dio vuole figli e rispetta la nostra libertà, così Paolo non impone ma chiede a Filemone di fare liberamente (anche se lo mette con delicatezza di fronte ad una conclusione unica dalla quale difficilmente potrebbe scappare) questo passo straordinario: accogliere un suo schiavo per di più colpevole, in un modo totalmente diverso. Sa che così vuole Dio, che far appello alla libertà dell’uomo è il suo metodo, che questo metodo radica il bene anche dopo che chi l’ha seminato non sarà più presente per fare pressione.
Il Cristianesimo è audacia rivoluzionaria.
Affinché non diventi mai ideologia, ricordati della verità centrale: Dio ti accoglie come figlio.
Perciò: Cerca di conoscere questo Padre e di vivere in comunione reale con lui: la tua identità profonda è a sua immagine.
Rivendica la tua dignità di figlio di Dio, per liberati da tutte le schiavitù che ti avviliscono. Quelle esterne sono le meno potenti e pericolose: “Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; ma anche se puoi diventare libero, profitta piuttosto della tua condizione! Perché lo schiavo che è stato chiamato nel Signore, è un liberto affrancato del Signore!” (1 Cor 7,20-22). “essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l`ha vinto”. (2 Pietro 2,19).
Vedi l’immagine di Dio in ogni uomo e donna, qualunque esso sia.
Libera gli altri dalle loro schiavitù, facendoti loro servo e fratello.
Prima Lettura Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Filèmone Fm 7-20
Fratello, la tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, perché per opera tua i santi sono stati profondamente confortati.
Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà di ordinarti ciò che è opportuno, in nome della carità piuttosto ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene, lui, che un giorno ti fu inutile, ma che ora è utile a te e a me. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso. E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto. Io, Paolo, lo scrivo di mio pugno: pagherò io. Per non dirti che anche tu mi sei debitore, e proprio di te stesso! Sì, fratello! Che io possa ottenere questo favore nel Signore; da’ questo sollievo al mio cuore, in Cristo!
Salmo Responsoriale Dal Sal 145 (146) R. Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe.
Il Signore rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. R.
Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri. R.
Egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia. Io sono la vite, voi i tralci, dice il Signore; chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto. (Gv 15,5) Alleluia.
Vangelo Il regno di Dio è in mezzo a voi.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 17,20-25
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete.
Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
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