Visualizzazioni totali

martedì 5 novembre 2024

LA FAMIGLIA È LA PRIMA CHIESA? / martedì XXXI sett. T.O., B, 2024


A più riprese Gesù insiste sul primo posto da dare al Regno di Dio. Spesso, come questa sera, lo fa sotto la forma di una parabola che racconta di una festa e di invitati. 

Secondo Luca, tra i primi invitati due si sentono in colpa e chiedono scusa per scegliere di non venire: hanno fatto un investimento importante e sono presi dalla frenesia di giocare col giocattolo, di verificare se vale i soldi spesi. Razionalmente possono andare a quella cena e aspettare l’indomani, non cambierebbe nulla, anzi, presumibilmente è già sera, meglio andare alla luce del giorno, ma non resistono… Questi oggi siamo noi che appena svegli invece di pregare, guardiamo il cellulare ...

Neppure il terzo viene alla festa ma egli non chiede scusa: il suo matrimonio recente passa prima della cena dell’amico. Si nasconde dietro la umanissima legge ebraica che dà enorme importanza al matrimonio e alla famiglia. Ma il Regno di Dio viene prima di ogni cosa, prima della famiglia. 

Invece, anche oggi molti dicono : la prima chiesa è la famiglia. Sento persino che ci sono catechiste che non vanno a Messa la domenica perché "hanno famiglia". Evidentemente questo è falso. La catechista che non va a Messa, che esempio dona ai bambini e alla sua stessa famiglia? Come può trasmettere la fede che non vive? La prima Chiesa è la Chiesa di Gesù Cristo, la sua Comunità, dove, anche da solo il coniuge credente va ad attingere grazia e luce, forza per portare Cristo nella sua famiglia, servirla e farla diventare “piccola chiesa domestica”, nutrirla attraverso la sua perseveranza e la sua conversione sempre più profonda. 


Prima Lettura  Svuotò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési  Fil 2,5-11

Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:  egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo,  diventando simile agli uomini.  Dall’aspetto riconosciuto come uomo,  umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte  e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome,  perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.  Parola di Dio.


Salmo Responsoriale  Dal Sal 21 (22) R. Da te, Signore, la mia lode nella grande assemblea.

Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.  I poveri mangeranno e saranno saziati, loderanno il Signore quanti lo cercano; il vostro cuore viva per sempre! R.

Ricorderanno e torneranno al Signore  tutti i confini della terra; davanti a te si prostreranno tutte le famiglie dei popoli. R.

Perché del Signore è il regno:  è lui che domina sui popoli!  A lui solo si prostreranno  quanti dormono sotto terra. R.

Lo servirà la mia discendenza. Si parlerà del Signore alla generazione che viene; annunceranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: «Ecco l’opera del Signore!». R.


Acclamazione al Vangelo  Alleluia, alleluia. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro, dice il Signore. (Mt 11,28) Alleluia.  

Vangelo  Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. 

Dal Vangelo secondo Luca  Lc 14,15-24

 In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!».

Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.

Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.

Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».  Parola del Signore.


Nessun commento:

Posta un commento