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lunedì 4 novembre 2024

IL DISASTRO DI VALENCIA CI INTERROGA / 4 nov. 2024.


Il Cristo dormiente di Paiporta,
sommerso dalle acque fangose
entrate nella chiesa, è il simbolo 
del dolore di questi giorni.



Siamo tutti rimasti attoniti da quanto successo nella notte del 29 ottobre a Valencia. 

Le immagini delle macchine accatastate, del parcheggio sotterraneo diventato trappola mortale per decine di persone, le notizie di morti e dispersi, di saccheggi immediati da parte di persone senza scrupoli, di allarme dato in ritardo, di persone salvate con eroismo, di disfunzioni dell’amministrazione e di generosità di volontari spontanei o membri di gruppi organizzati, tra cui la Chiesa, fanno di questa catastrofe un fenomeno globale. Ci pone molteplici domande che bisogna affrontare.

Abbiamo appreso cos'è la DANA o “goccia fredda” e come questo fenomeno, già successo altre volte, fu catastrofico a Valencia nel 1957 anche se quella volta era caduto “solo” 250 mm di acqua in poche ore, cioè la metà di quanto si è abbattuto in un lasso di tempo ancora più ristretto  quella notte di alcuni giorni fa e rappresenta la quasi totalità della pioggia media che riceve annualmente la zona di Valencia. Dopo un'estate particolarmente secca le possibilità di assorbimento dell’acqua nel terreno erano notevolmente diminuite, ma comunque nulla può resistere a  un fenomeno di tale violenza. La “beffa” è che Valencia è stata eletta proprio la Capitale Europea Verde 2024! Tutto spazzato via! La constatazione è questa: gli esperti discutono se questi fenomeni estremi più frequenti lo sono a causa del riscaldamento globale oppure no, ma è certo che il riscaldamento globale è la causa della loro sempre maggiore violenza. L’atmosfera è un fluido in perpetuo movimento e può essere paragonata all’acqua in una pentola sul fuoco. Man mano che aumenta la temperatura inizia a bollire, prima solo qualche bolla e fremito, fin quando abbiamo un movimento totale dell’acqua. È quello che si produce nell’atmosfera quando si riscalda. La regione delle Cevennes nel sud della Francia conosce ogni anno, in autunno, delle forti piogge con allagamenti. Ma di anno in anno questi fenomeni sono più violenti per via del riscaldamento del Mediterraneo. 

Già nel 1972 il rapporto Meadows metteva in luce un’evidenza: in un pianeta limitato le risorse sono per forza limitate, e quindi parlare di crescita illimitata è un’illusione, una bugia pericolosa. Si poteva ascoltare e agire allora, ma nessuno a livello dei potenti l’ha ascoltato e molte organizzazioni trasversali hanno gridato - e gridano ancora - al complotto, le masse erano attirate al voto da chi prometteva consumo di massa indefinito, il confronto Est Ovest si appoggiava sulla corsa allo sviluppo economico e agli armamenti e ha generato, lo sappiamo, molti disastri ecologici, talvolta passati sotto silenzio per decenni. Le difficoltà delle democrazie per la mancanza di maturità dei cittadini elettori ha generato meno disastri delle dittature. Ma nessuno è stato all’altezza delle sfide reali. C'è, come dice Papa Francesco, in atto una guerra globale contro la Natura. Questo non può non interrogare la nostra intelligenza e coscienza di esseri umani e ancor di più la nostra fede di cristiani.

Il fenomeno di saccheggi è sempre esistito ma constatiamo che la Cristianità ha sviluppato nel profondo delle persone comuni il senso della solidarietà universale. Escludere Dio dalla vita pubblica e dalla vita pratica delle famiglie fa scemare la mentalità di rispetto dell’altro e la generosità verso il prossimo. Dio è stato escluso dalle vita dei singoli e delle famiglie. Lo constatiamo attraverso la scomparsa della preghiera in famiglia e la diminuzione della preghiera personale, l’assenza della conoscenza delle realtà di base della fede come Dio creatore e giudice, i comandamenti, i sacramenti, il perdono, la vita oltre la morte con il giudizio sulla propria vita, il paradiso, il purgatorio e l’inferno, le grandi figure bibliche. Anche chi difende le “tradizioni” è spesso un ateo pratico. La Chiesa è partita dal programma di Gesù che accoglie tutti, non scoraggia nessuno, ma dice allo scriba sincero che ha come orizzonte solo il Primo Comandamento e l’amore del prossimo come se stesso: “non sei lontano dal Regno di Dio”. Cioè ti manca ancora qualcosa! Il programma di Gesù era il programma di Paolo e degli Apostoli, dei martiri e dei santi, del Concilio Vaticano II. È il programma delle nostre parrocchie?







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