Gesù è la sorgente della salvezza, fiume salutare che non inaridisce mai, anzi, va sempre più crescendo: “il Tuo amore è cresciuto con me” diceva santa Teresina. In realtà l’amore di Gesù, sempre uguale, infinito, ha invaso progressivamente tutta la vita e la coscienza di Teresina man mano che lei gli ha aperto il cuore. Da lì la sua impressione che fosse “cresciuto con lei”.
Ma nella realtà questo amore così potente trova
ostacoli forti. Nel caso dell’uomo del Vangelo di oggi, malato da 38 anni, alla
domanda semplice di Gesù: “vuoi guarire?”, egli risponde con delle lamentele,
fa la vittima. Quante volte alla proposta di Gesù di guarire, diventare santi,
opponiamo mille difficoltà o pretesti!
Si racconta che in un bar di turisti a Sharm el
Sheykh appare Gesù. Un turista spagnolo,
zoppo, lo riconosce e dice: “Ma tu sei Gesù?” – “Sì sono io” – “Gesù, per favore
guarisci la mia gamba!” E Gesù lo guarisce! Grande stupore, grande gioia in
quel bar. Ci sta pure un turista inglese sulla sedia a rotelle. Egli supplica: “per favore Gesù! guarisci anche me!” E Gesù lo guarisce: quell’uomo
si alza dalla sedia a rotelle. Poi Gesù guarda un turista francese che esclama:
“No! Per favore, non guarirmi. Sono in malattia!” (qualcuno dice che non era
francese ma italiano, forse napoletano! Il primo che mi ha raccontato questa barzelletta era francese, e anch'io, per questo il personaggio che non vuole essere guarito è francese, ma è applicabile ovunque).
Ma ci sono anche gli ostacoli esterni: quella
guarigione raccontata nel Vangelo non va bene perché è avvenuta di sabato e perché,
di sabato, l’uomo guarito porta in spalla la sua barella. Scandalo!
Per fare del bene, di fronte agli ostacoli interni
ed esterni, anche i più stupidi (qualcuno ha scritto in questi giorni che la preghiera
di affidamento della Russia e dell’Ucraina non andava bene perché il piviale del
Papa era “inguardabile”, non conforme ai canoni liturgici (sic)!), scopriamo che
è necessario prendere una ferma decisione. “Avete
solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate
raggiungere la promessa”. (Eb 10,36; “costanza”:“hupomonê” in greco che viene tradotto anche “pazienza”, “sopportazione”
cioè “portare su”. Apocalisse parla 6 volte della “costanza dei santi”.
Prima
Lettura Ez 47, 1-9. 12
Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest’acqua
porterà salvezza.
Dal libro del profeta Ezechièle
In quei giorni [l’angelo] mi condusse all’ingresso del tempio [del Signore] e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro.
Quell’uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva alla caviglia. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare l’acqua: mi giungeva ai fianchi. Ne misurò altri mille: era un torrente che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute; erano acque navigabili, un torrente che non si poteva passare a guado. Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo?». Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente; voltandomi, vidi che sulla sponda del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall’altra.
Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Aràba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 45
Dio è per noi rifugio e fortezza.
Dio è
per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.
Un
fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.
Il
Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra.
Canto al Vangelo Sal 50,12.14
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Crea in me, o Dio un cuore puro;
rendimi la gioia della tua salvezza.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Vangelo Gv 5, 1-16
All'istante quell'uomo guarì.
Dal
vangelo secondo Giovanni
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso
la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con
cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi,
zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere
e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose
il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua
si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù
gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo
guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato
guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose
loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”».
Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma
colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era
allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare
più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì
ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano
Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
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