Gesù è venuto per fare la volontà del Padre e l’ha fatta sempre. Questo significa
che è stato tentato e ha fatto delle scelte. All’inizio la sua missione è
meravigliosa: tutti vengono ad ascoltarlo, tutti lo cercano per essere guariti.
Egli è la speranza, è il sorriso di Dio. Eppure già allora la
sua fedeltà senza compromessi gli costa, suscita l’opposizione di chi vuole strumentalizzarlo oppure rifiuta di perdere potere per entrare
nella fraternità semplice che egli porta e vorrebbe abbracciare tutti.
Questa opposizione si fa man mano più dura ed esplicita da parte di chi spesso
cerca appiglio su dettagli formali.
Gesù vive la gioia di una comunione piena con
il Padre ma anche la durezza, l’angoscia della lotta contro il male. La sua
volontà di uomo, “fatto carne”, sarebbe di evitare la croce come tutti noi, la
sua volontà di credente si fida del Padre e entra nel mistero della
morte in piena lucidità, in piena obbedienza. Questa obbedienza è ragionevole perché
abbraccia tutto il mistero della vita, al di là della
sola ragione umana quando essa scarta ciò che non riesce a contenere (capire) e controllare. In quella obbedienza fiduciosa sta la salvezza da tutte
le depressioni e da tutte le paure che ci tengono schiavi, da tutti i
disturbi psichiatrici.
Gesù obbedendo fino in fondo può entrare
nella mia angoscia più intima ed essere il mio compagno e tramite fino al Padre della
Vita che cancella il potere della morte. In questa nostra generazione molti, troppi,
vivono senza speranza. Noi cristiani portiamo la speranza. Ma dobbiamo
preoccuparci di annunciarla con convinzione a tutti, di portare la Parola di
Dio a quanti riempiono la propria vita di tante cose o esperienze, ma nel profondo
del cuore sono senza speranza, di-sperati.
Prima
Lettura Is 49, 8-15
Ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la terra.
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«Al tempo della benevolenza ti ho risposto,
nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
Ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo,
per far risorgere la terra,
per farti rioccupare l’eredità devastata,
per dire ai prigionieri: “Uscite”,
e a quelli che sono nelle tenebre: “Venite fuori”.
Essi pascoleranno lungo tutte le strade,
e su ogni altura troveranno pascoli.
Non avranno né fame né sete
e non li colpirà né l’arsura né il sole,
perché colui che ha misericordia di loro li guiderà,
li condurrà alle sorgenti d’acqua.
Io trasformerò i miei monti in strade
e le mie vie saranno elevate.
Ecco, questi vengono da lontano,
ed ecco, quelli vengono da settentrione e da occidente
e altri dalla regione di Sinìm».
Giubilate, o cieli,
rallégrati, o terra,
gridate di gioia, o monti,
perché il Signore consola il suo popolo
e ha misericordia dei suoi poveri.
Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato,
il Signore mi ha dimenticato».
Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero,
io invece non ti dimenticherò mai.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 144
Misericordioso e pietoso è il Signore.
Misericordioso
e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Fedele
è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
Giusto
è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
Canto al Vangelo Gv 11,25.26
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,
chiunque crede in me non morirà in eterno.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Vangelo Gv 5, 17-30
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio
dà la vita a chi egli vuole.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io
agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non
soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il
Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre;
quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti
ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora
più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a
chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio
al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora
il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che
mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato
dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è
questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che
l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio
di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è
Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro
che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene
per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di
condanna.
Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio
giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che
mi ha mandato.
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