Con cuore addolorato e spirito angosciato ascoltiamo le parole del Papa all'Angelus di oggi e facciamone tesoro. Qualcuno all'inizio ha incolpato gli ucraini dei loro morti anche civili. Per chi ha un minimo di ragione questa posizione è inconcepibile. Chi appoggia la violenza profana il nome di Dio. Certamente il mio peccato mi rende complice del male che c'è nel mondo ma bombardare le scuole, gli ospedali, o sparare sui civili in fuga è un crimine contro l'umanità. Preghiamo e digiuniamo.
Fratelli e sorelle, abbiamo appena
pregato la Vergine Maria. Questa settimana la città che ne porta il nome,
Mariupol, è diventata una città martire della guerra straziante che sta
devastando l’Ucraina. Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti
e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da
cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a
cimiteri. Col dolore nel cuore unisco la mia voce a quella della gente comune,
che implora la fine della guerra. In nome di Dio, si ascolti il grido di chi
soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi! Si punti veramente e
decisamente sul negoziato, e i corridoi umanitari siano effettivi e sicuri. In
nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!
Vorrei ancora una volta esortare all’accoglienza dei tanti
rifugiati, nei quali è presente Cristo, e ringraziare per la grande rete di
solidarietà che si è formata. Chiedo a tutte le comunità diocesane e religiose
di aumentare i momenti di preghiera per la pace. Dio è solo Dio
della pace, non è Dio della guerra, e chi appoggia la violenza ne profana il
nome. Ora preghiamo in silenzio per chi soffre e perché Dio converta i cuori a
una ferma volontà di pace.
Nessun commento:
Posta un commento