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sabato 12 marzo 2022

UCRAINA: Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, sulla situazione in Ucraina nel 16mo giorno dall'invasione russa


Mentre arrivano desolanti notizie di un contrattare da parte di Putin di mercenari siriani islamici radicalizzati per difendere i valori cristiani (!!!) e l’allargamento del conflitto alle truppe bielorusse, il nostro Premier Draghi afferma con sicurezza che Putin non vuole la pace. Ascoltiamo il grido dell'Arcivescovo maggiore greco cattolico ucraino riportato qui sotto. Affidiamo la causa della pace – mondiale – al “Dio che conosce i cuori” intensificando la nostra lotta con le armi più sofisticate che sono la preghiera, il digiuno, l’elemosina (Card. Krajewsky). Il Sismografo: Polonia Krajewski: porto dove c'è guerra il messaggio di pace di Francesco. In fuga in 2,3 milioni. L'inviato del Pontefice: "Basta attacchi ai civili" - ilGiornale.it

Ucraina
Videomessaggio di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, sulla situazione in Ucraina nel 16mo giorno dall'invasione russa

Sia lodato Gesù Cristo, cari fratelli e sorelle in Cristo!
Oggi è il sedicesimo giorno di questa terribile guerra.
In questo giorno, 11 marzo 2022, l’Ucraina resiste, l’Ucraina combatte, l’Ucraina guarisce le ferite della guerra, salva e abbraccia i suoi figli che soffrono.
Oggi possiamo constatare che questa guerra diventa principalmente la guerra contro la popolazione civile. Persino stando ai dati ufficiali, in questi giorni sono morti più civili - donne, bambini - che militari. Piangiamo i figli dell’Ucraina, vittime innocenti di questa guerra.
L’Ucraina , allo stesso tempo, testimonia al mondo intero anche la forza del suo spirito, la forza della nostra volontà di costruire uno stato libero, democratico, indipendente. Abbiamo sorpreso il mondo intero con al nostra forza che ci dà la possibilità di credere nella vittoria. La maggior parte della popolazione ucraina crede che l’Ucraina vince. E questa fede, la fede in Dio e la fiducia nella forza della giustizia e del bene ci aiuta ad andare avanti.
Parlando con i nostri militari per i quali oggi siamo particolarmente preoccupati, sento sempre una sola richiesta: pregate per noi. Voglio far sentire questa richiesta delle forze armate ucraine, nelle cui mani oggi si trova il destino dell’Ucraina, a tutti quelli che mi ascoltano. Pregate, pregate per le nostre forze armate ucraine che oggi difendono la pace dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo.

In questi giorni, parlando con molte persone, con i rifugiati, con le donne e i bambini, vedo nei loro occhi il desiderio di tornare a casa. Mi dicono proprio così: vogliamo tornare a casa! Vogliamo ricostruire le nostre case, non vogliamo abbandonare la nostra propria terra. Ad oggi più di due milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina ma i figli dell’Ucraina vogliono vivere nella propria terra, terra di pace.
Oggi con l’amore cristiano abbracciamo tutti quanti sono costretti a lasciare le loro case. Preghiamo per quelli che si sono trovati nelle città assediate. In questi giorni mi hanno raccontato sulla realtà della città di Slavutych che si trova nelle strette vicinanze della zona di Chernobyl. Il loro territorio è stato tagliato dalle fonti di energia, c’è un serio pericolo che a causa del reattore di Chernobyl si diffonda una nuova ondata di radiazioni. Ma lì, un nostro sacerdote con sua moglie, in pieno assedio, rimane al servizio del proprio popolo, sta con la sua gente.
Oggi invito tutti gli abitanti dell’Ucraina, tutti i cittadini ucraini: rafforzate il vostro Stato ovunque vi troviate. Le nostre forze armate combattono, ma noi, cittadini ucraini, dobbiamo rafforzare le nostre strutture statali, ognuno secondo le proprie possibilità.
Gli insegnanti iniziano la scuola, gli agricoltori devono prepararsi alla semina, tutti noi, cittadini, dobbiamo adeguarci alle disposizioni delle amministrazioni civili e militari. l’Ucraina deve continuare a lavorare e vivere, per poter resistere a questa guerra. Ognuno di noi ha il suo fronte, ognuno ha il suo posto di blocco, e come un popolo unito, insieme dobbiamo garantire la dignità della vita umana e il bene comune del nostro popolo, rafforzando le istituzioni statali.
Oggi desidero ringraziare di cuore tutti quelli che a livello internazionale e interreligioso fanno di tutto per fermare la guerra. Ringrazio i fratelli ortodossi, in particolare, in Germania e in Europa Occidentale, la Chiesa ortodossa russa all’estero che cerca di servire i profughi e si rivolge ai capi della Chiesa in Russia di fare tutto il possibile per fermare immediatamente la guerra. Ringrazio il Consiglio mondiale delle Chiese che fa di tutto per fermare questa guerra. Ringrazio i cattolici e i protestanti della Francia che con un appello cercano di fare il possibile per fermare lo spargimento di sangue sulla nostra terra. Preghiamo per l’Ucraina. Diventiamo la sua voce nel mondo.
Che il Padre misericordioso ci aiuti a fermare questa follia. Dio grande e unico, proteggi la nostra Ucraina!
La benedizione del Signore sia su di voi con la Sua grazia, oggi e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
Sia lodato Gesù Cristo!

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