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mercoledì 10 ottobre 2018

LITI NELLA CHIESA: IL SINODO DEL CADAVERE E ALTRE AMENITA' TRA CARDINALI


Jean Paul Laurens - Sinodo del cadavere. Museo di Nantes.

Un amico mi ha chiesto preoccupato perché papa Francesco riscontrava tanta opposizione all’interno stesso della Chiesa. “Gli altri Papi erano amati…!”
Certo, una lettera pubblica che richiede le sue dimissioni da parte di un arcivescovo in pensione, dopo le minacce, sempre pubbliche, di “Correzione filiale” al Papa, non sono cose di tutti i giorni. Ma non è la prima volta e neppure il caso più increscioso.
Troviamo traccia di questo nella Scrittura. Non parlo dell’episodio che racconta san Paolo oggi nella prima lettura tratta dalla sua missiva ai Galati: “mi opposi a lui (Pietro) a viso aperto perché aveva torto”. Paolo è di parola franca ma non manca di rispetto, non si affida ai Media ma parla all’interno della comunità. Prima, aveva parlato privatamente a Gerusalemme alle persone più autorevoli – e in mezzo a loro c'era Pietro – per ottenerne l’approvazione sul suo modo di annunciare il Vangelo ai pagani. Proprio perché ha ottenuto l’approvazione di Pietro e delle altre “colonne della Chiesa”, si ribella quando vede che per debolezza umana, lo stesso Pietro non tiene fede nel suo comportamento alla parola che aveva data.
Parlo invece delle difficoltà che riporta san Giovanni nella sua terza lettera (9-11): Ho scritto qualche parola alla Chiesa ma Diòtrefe, che ambisce il primo posto tra loro, non ci vuole accogliere. Per questo, se verrò, gli rinfaccerò le cose che va facendo, sparlando contro di noi con voci maligne. Non contento di questo, non riceve personalmente i fratelli e impedisce di farlo a quelli che lo vorrebbero e li scaccia dalla Chiesa. Carissimo, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene è da Dio; chi fa il male non ha veduto Dio.” Senza fare una ricerca esaustiva, a memoria ricordo anche il fatto di Alessandro il ramaio il quale, dice san Paolo a Timoteo : “ mi ha procurato molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere; guàrdatene anche tu, perché è stato un accanito avversario della nostra predicazione. (2 Tim 4,14-15).

Nella Storia della Chiesa c'è stato molto di più. Questo ci fa soffrire, ci invita ad essere vigilanti e impegnati nel non creare divisioni, nel vivere l’umiltà e il perdono delle offese,  ma non ci scandalizza. È l’uomo che è così, segnato profondamente dal peccato originale e libero, giorno dopo giorno, di aderire o meno alla grazia. Nell’Islam non è certo meglio, fin dalle origini: dei quattro Califfi “ben guidati” cioè i primi quattro successori di Maometto che indicano la direzione dell’Islam originario, uno solo è morto nel suo letto, il primo, Abu Bakr, che era già vicino alla morte quando è entrato in funzione. Gli altri tre sono stati assassinati per via di dissensi interni.
Varrebbe la pena fare una rassegna degli episodi più marcanti lungo i secoli nella Chiesa ma accontentiamoci per oggi del caso di Papa Formoso ( 891 – 896). Pochi mesi dopo la sua morte fu sotterrato dal suo nemico e successore, Stefano VI, rivestito dei paramenti sacri, giudicato da un tribunale allestito ad hoc, condannato, spogliato e gettato nudo nel Tevere! Consiglio la lettura dell’articolo di Wikipedia sull’argomento, fatto molto bene intitolato “Sinodo del Cadavere”! 

Certamente non regnava una bella atmosfera all’epoca nella Curia romana! Pensiamo anche a Celestino V, dimissionario e poi arrestato e fatto morire in carcere dal Papa suo successore. 

Ai nostri giorni, pensiamo a Giovanni Paolo II che diceva (scherzando ma non troppo): “per quella cosa in Vaticano mi volevano scomunicare”. Comunque sia le cose vanno molto meglio oggi! E soprattutto, anche nei momenti che sembravano più bui, la Chiesa  di Gesù è sempre stata il Giardino dello Spirito Santo e Madre di Santi. Tocca a noi essere i Santi di oggi, pieni di fede, speranza e carità, e non i "Mormoratori Lamentosi" o gli "Già Sconfitti" di oggi. 

Prima Lettura   Gal 2,1-2.7-14
Riconobbero la grazia a me conferita.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quattordici anni dopo [la mia prima visita], andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano.
Visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi – poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti –, e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi. Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare.
Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».   Un amico mi ha chiesto, comprensibilmente preoccupato, perché papa Francesco riscontrava tanta opposizione all’interno stesso della Chiesa. “Gli altri Papi erano amati…!”
Certo, una lettera pubblica che richiede le sue dimissioni da parte di un arcivescovo in pensione, dopo le minacce, sempre pubbliche, di “Correzione filiale” al Papa, non sono cose di tutti i giorni. Ma non è la prima volta e neppure il caso più increscioso.
Troviamo già traccia di questo nella Scrittura. Non parlo dell’episodio che racconta san Paolo oggi nella prima lettura tratta dalla sua missiva ai Galati: “mi opposi a lui (Pietro) a viso aperto perché aveva torto”. Paolo è di parola franca ma non manca di rispetto, non si affida ai Media ma parla all’interno della comunità. Prima, aveva parlato privatamente a Gerusalemme alle persone più autorevoli – e in mezzo a loro c'era Pietro – per ottenerne l’approvazione sul suo modo di annunciare il Vangelo ai pagani. Proprio perché ha ottenuto l’approvazione di Pietro e delle altre “colonne della Chiesa”, si ribella quando vede che per debolezza umana, lo stesso Pietro non tiene fede nel suo comportamento alla parola che aveva data.
Parlo invece delle difficoltà che riporta san Giovanni nella sua terza lettera (9-11): “Ho scritto qualche parola alla Chiesa ma Diòtrefe, che ambisce il primo posto tra loro, non ci vuole accogliere. Per questo, se verrò, gli rinfaccerò le cose che va facendo, sparlando contro di noi con voci maligne. Non contento di questo, non riceve personalmente i fratelli e impedisce di farlo a quelli che lo vorrebbero e li scaccia dalla Chiesa. Carissimo, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene è da Dio; chi fa il male non ha veduto Dio.” Senza fare una ricerca esaustiva a memoria ricordo anche il fatto di Alessandro il ramaio il quale, dice san Paolo a Timoteo : “ mi ha procurato molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere; guàrdatene anche tu, perché è stato un accanito avversario della nostra predicazione. (2 Tim 4,14-15).
Nella Storia della Chiesa c'è stato molto di più. Questo ci fa soffrire, ci invita ad essere vigilanti e impegnati nel non creare divisioni, nel vivere l’umiltà e il perdono delle offese,  ma non ci scandalizza. È l’uomo che è così, segnato profondamente dal peccato originale e libero, giorno dopo giorno, di aderire o meno alla grazia. Nell’Islam non è certo meglio, fin dalle origini: dei quattro Califfi “ben guidati” cioè i primi quattro successori di Maometto che indicano la direzione dell’Islam originario, uno solo è morto nel suo letto, il primo, Abu Bakr, che era già vicino alla morte quando è entrato in funzione. Gli altri tre sono stati assassinati per via di dissensi interni.
Varrebbe la pena fare una rassegna di questi episodi ma accontentiamoci per oggi del caso di Papa Formoso ( 891 – 896) che pochi mesi dopo la sua morte fu sotterrato dal suo nemico e successore, Stefano VI, rivestito dei paramenti sacri, giudicato da un tribunale allestito ad hoc, condannato, spogliato e gettato nudo nel Tevere! Consiglio la lettura dell’articolo di Wikipedia sull’argomento, fatto molto bene intitolato “Sinodo del Cadavere”! Certamente non regnava una bella atmosfera all’epoca nella Curia romana! Pensiamo anche a Celestino V, dimissionario e poi arrestato e fatto morire in carcere dal Papa suo successore. Pensiamo a Giovanni Paolo II che diceva (scherzando ma non troppo): “per quella cosa in Vaticano mi volevano scomunicare”.
Comunque sia le cose vanno molto meglio oggi.

Prima Lettura   Gal 2,1-2.7-14
Riconobbero la grazia a me conferita.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quattordici anni dopo [la mia prima visita], andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano.
Visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi – poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti –, e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi. Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare.
Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».   

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