Mi sembra che ciò che unisce
le due letture di oggi è che Dio sorprende! Sei pronto ad accogliere le sorprese
di Dio, i cambiamenti che Dio ti chiede, ad essere una Chiesa in uscita?
Nella prima lettura san
Paolo si meraviglia della sorpresa che Dio fa al suo popolo in Cristo Gesù. Infatti,
la prima sfida che ha dovuto affrontare la Chiesa – ed è l’argomento del Primo
Concilio, il Concilio di Gerusalemme – è quello dell’accoglienza degli stranieri,
dei diversi. Anche se si sono trovati riferimenti nelle Scritture precedenti questa
apertura è stata, per l’insieme dei credenti, una immensa sorpresa e una
immensa richiesta di adattamento degli usi e costumi e delle mentalità. Solo la
Risurrezione di Gesù poteva aprire le menti a questo punto e dare la forza di
compiere una tale rivoluzione. Prima, per
entrare a far parte del popolo eletto bisognava imparare tutti gli usi ebraici,
bisognava diventare culturalmente ebreo. In un’immagine scioccante e audace san
Paolo dice che Gesù ha abolito la Legge fatta di precetti e prescrizioni. Da un
fenomeno marginale questa entrata a pieno titolo degli stranieri nella Chiesa, diventa
invece la caratteristica della Chiesa Cattolica cioè Universale. Ne abbiamo un
segno molto importante guardando all’elenco dei Papi. Molti sono stranieri,
specialmente nei primi secoli.
San Pietro, nato a
Betsaida, Regno di Giuda, 33 – 76 d.C.; il suo successore, san Lino 67-76), lui
è nato a Volterra, non a Roma; poi abbiamo sant’Anacleto (Cleto) (76-88) nato
ad Atene (Grecia); poco dopo troviamo sant’Evaristo (97-105) di Betlemme); il 9°
papa è sant’Igino (136-140) greco; l’11° è sant’Aniceto (155-166) nato in
Siria; il 13° è greco, sant’Eleuterio (175-189), gli succede san Vittore nato
in Africa del Nord (189-201); al III° secolo troviamo san Sisto, greco
(257-258) e san Caio (283-296) dalmata; al IV° secolo san Damaso (366-384)
portoghese o di origini spagnole; al V° secolo san Gelasio (492-496) è cabile
(nell’attuale Algeria). Al VI° secolo, vengono eletti Papi nati in Italia ma
sotto dominio barbaro. Pelagio II (579-590) è lui stesso nato da una famiglia
gotica. Siamo arrivati al Papa n. 63. VII° secolo: Giovanni IV, dalmata
(640-642), Teodoro I°, nato a Gerusalemme (642-649), Giovanni V (685-686) viene
dalla Siria, papa Conone (686-687) è Trace. VIII° secolo: Giovanni VI (701-705)
è nato ad Efeso (Asia Minore), Sisinnio (708) viene dalla Siria, diventata
califfato musulmano, come Papa Costantino (708-715) e san Gregorio III (731-741).
X° secolo: Gregorio V (996-999) è del Ducato di Sassonia, mentre Silvestro II
(999-1003) è francese. XI° secolo: Clemente II (1046-1047) è del Ducato di
Sassonia, Damaso II (1048) è bavarese, san Leone IX (1049-1054) è dell’Alsazia, Vittore II (1055-1057) è del
ducato di Svevia, Stefano IX (1057-1058) del ducato di Lorena, Nicolò II
(1058-1061) della Borgogna, Urbano II (1088-1099) della Champagne. Nel secolo
successivo abbiamo Callisto II della Borgogna e Adriano IV, inglese.. Nel XIII° secolo ci sono 4 papi francesi e
uno portoghese, nel XIV°, altri 7 papi
francesi. Con il XV° secolo appaiono due papi spagnoli di cui Rodrigo Borgia, papa
Alessandro VI°. Il Papa che dovette affrontare la crisi provocata da Lutero, fu
Adriano VI, olandese (1522-1523). Era il 218° Papa. Dopo i Papi sono tutti italiani
fino a nostri giorni, quando venne eletto il primo Papa polacco, san Giovanni
Paolo II, e dopo di lui papa Benedetto XVI tedesco e papa Francesco, argentino.
49 Papi chiaramente non italiani su 266
Prima
Lettura Ef 3, 2-12
Il mistero di Cristo è stato manifestato: le genti sono chiamate a condividere la stessa eredità.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza.
A me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui.
Salmo Responsoriale Is 12
Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
Canto al Vangelo Mt 24,44
Alleluia, alleluia.
Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo.
Alleluia.
Vangelo Lc 12, 39-48
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Il mistero di Cristo è stato manifestato: le genti sono chiamate a condividere la stessa eredità.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza.
A me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui.
Salmo Responsoriale Is 12
Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.
Canto al Vangelo Mt 24,44
Alleluia, alleluia.
Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo.
Alleluia.
Vangelo Lc 12, 39-48
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
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