Sentiamo proprio in questi
giorni di piogge disastrose in Europa occidentale, e di un uragano mai visto negli
USA. Anche da noi i fenomeni meteorologici estremi si moltiplicano. Spesso la
superficialità o l’avidità dell’uomo nel costruire aggravano terribilmente le conseguenze.
Questi fenomeni hanno anche un costo economico. In particolare un’Agenzia dell’ONU
ne ha calcolato le perdite economiche direttamente collegate. Riprendo dall’Osservatore Romano, il
Quotidiano della Santa Sede, alcune cifre.
Infatti inquinare, abbandonare i
rifiuti, sprecare le risorse, a cominciare dal proprio piatto e riserve
alimentari, imbruttire l’ambiente naturale o urbano, tutto questo contribuisce
a fare spese maggiori che pesano direttamente e inutilmente sul bilancio
economico della famiglia e delle comunità, e avviliscono la vita personale e sociale. Così a
livello più grandi di industrie, nazioni e popoli. Con la riflessione politica
e il voto, il controllo civico dei nostri eletti e amministratori, ma anche in modo
capillare partendo da ogni singolo e da ogni famiglia è tempo di AGIRE.
Effetti delle alluvioni nel sud della Francia. |
Questo l’articolo dell’Osservatore
Romano:
Lo rivela uno studio dell’ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio da disastri (Unisdr) e del Centro di ricerca sulla epidemiologia dei disastri (Cred). L’Italia è settima nella classifica del paesi al mondo che hanno subito più danni da catastrofi naturali dal 1998.
Lo studio prende in considerazione terremoti, maremoti, uragani, temperature estreme, inondazioni e siccità. Nei vent’anni dal 1998 al 2017, rende noto il documento dell’Onu e del Cred, le perdite economiche mondiali per tutte le catastrofi hanno ammontato a 2908 miliardi di dollari. Di queste, il 77 per cento sono state dovute a disastri legati al clima (2245 miliardi).
Nei vent’anni precedenti, dal 1978 al 1997, le perdite complessive erano invece state di 1313 miliardi di dollari, il 68 per cento delle quali legate al clima (895 miliardi).
Le perdite maggiori negli ultimi vent’anni si sono registrate negli Stati Uniti (944,8 miliardi), seguiti da Cina (492,2), Giappone (376,3), India (79,5), Porto Rico (71,7), Germania (57,9), Italia (56,6), Thailandia (52,4), Messico (46,5) e Francia (43,3). In rapporto al prodotto interno lordo, il paese che ha subito le perdite maggiori da disastri naturali nel periodo 1998-2017 è Haiti (colpito nel 2010 da un devastante terremoto), seguito da Porto Rico, Corea del Nord, Honduras, Cuba, El Salvador, Nicaragua, Georgia, Mongolia e Tadjikistan.
Il recente rapporto New climate economy, elaborato dalla Global commission on the economy and climate, indica che l’economia globale sta facendo il suo ingresso in una nuova era. E nei prossimi tre anni, le iniziative che verranno intraprese a livello globale determineranno l’esito della lotta contro i cambiamenti climatici. Se il mondo agirà in favore del clima, potremo godere di benefici (anche economici) molto importanti. Altrimenti, pagheremo un conto salato.
L'Osservatore Romano, 13-14 ottobre 2018
Nessun commento:
Posta un commento