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sabato 18 luglio 2020

SONO AVIDI DI CAMPI E LI USURPANO, DI CASE E SE LE PRENDONO / sabato XV sett. T.O.


“Sono avidi di campi e li usurpano, di case e se le prendono”. Quello che descrive Michea è roba da usurai, da camorra, non da Stati di diritto ma da regimi politici corrotti. Fa una certa impressione sentir dire questo del popolo eletto, il popolo che ci ha trasmesso la fede. Ma questo ci permette di mettere meglio in valore la risposta cristiana, la risposta di Gesù che si confronta con una “cupola” religiosa che trova normale assassinarlo perché minaccia le tradizioni e la posizione dominante del loro gruppo.
Noi siamo tentati di invocare soluzioni di forza per far fuori tutti i cattivi, desideriamo che venga  qualche “uomo della Provvidenza” o risvegliarci un giorno nella veste di Superman, diventati invincibili. Abita sempre nel nostro profondo un’anima di giustiziere.
Qual è la risposta di Gesù? fugge, anche se questo non significa per lui smettere di fare del bene. Gesù non affronta adesso il pericolo ma non si chiude su se stesso. Gesù sa che dichiarare guerra crea schieramenti in cui, oltre il coraggio, prende forza l’odio, chiude sempre di più gli avversari sulle loro posizioni e schiaccia i piccoli, i deboli. Il suo scopo non è di prendere il potere ma che ognuno abbia il potere di diventare figlio di Dio, di essere generato da Lui. Invita tutti ad andare verso il Padre, anche chi ha una fede debole  o persino vacillante come una fiammella che può spegnere un semplice spiffero. Tutti sono figli, tutti sono amati. Certamente tutti devono camminare, tutti si devono convertire alla Buona Notizia. Purtroppo Gesù costaterà che molti hanno soltanto voluto rallegrarsi un momento alla luce di Giovanni Battista e non convertirsi come proponeva col suo battesimo (Gv 5,35). Costaterà che Gerusalemme ha lasciato passare il tempo della visita di Dio, e così anche Cafarnao, Corazìn e Betsaida, ecc. Ma la via di Gesù è unica: rivelare l’amore inesauribile del Padre che abita nel fuoco. Quando sarà venuta l’ora, liberamente, Gesù si incamminerà verso la croce.
Si dice che il legno comincia a bruciare attorno ai 250 gradi C. Se la mia vita non supera i 200 ° C., per quanto sia una fortissima temperatura, non si incendierà la catasta di legno. Se il mio amore raggiunge i 1000 ° C., subito divamperanno le fiamme. Chi ha orecchi intenda.

Prima Lettura   Mi 2, 1-5
Sono avidi di campi e li usurpano, di case e se le prendono.

Dal libro del profeta Michèa
Guai a coloro che meditano l’iniquità
e tramano il male sui loro giacigli;
alla luce dell’alba lo compiono,
perché in mano loro è il potere.
Sono avidi di campi e li usurpano,
di case e se le prendono.
Così opprimono l’uomo e la sua casa,
il proprietario e la sua eredità.
Perciò così dice il Signore:
«Ecco, io medito contro questa genìa
una sciagura da cui non potranno sottrarre il collo
e non andranno più a testa alta,
perché sarà un tempo di calamità.
In quel tempo
si intonerà su di voi una canzone,
si leverà un lamento e si dirà:
“Siamo del tutto rovinati;
ad altri egli passa l’eredità del mio popolo,
non si avvicinerà più a me,
per restituirmi i campi che sta spartendo!”.
Perciò non ci sarà nessuno
che tiri a sorte per te,
quando si farà la distribuzione
durante l’assemblea del Signore».

Salmo Responsoriale  
  Dal Salmo 9
Non dimenticare i poveri, Signore!
Perché, Signore, ti tieni lontano,
nei momenti di pericolo ti nascondi?
Con arroganza il malvagio perseguita il povero:
cadano nelle insidie che hanno tramato!
Il malvagio si vanta dei suoi desideri,
l’avido benedice se stesso.
Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore:
«Dio non ne chiede conto, non esiste!»;
questo è tutto il suo pensiero.
Di spergiuri, di frodi e d’inganni ha piena la bocca,
sulla sua lingua sono cattiveria e prepotenza.
Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l’innocente.
Eppure tu vedi l’affanno e il dolore,
li guardi e li prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell’orfano tu sei l’aiuto. 

Canto al Vangelo   
2 Cor 5,19
Alleluia, alleluia.

Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.


Vangelo
   Mt 12, 14-21
Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni». 

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