Visualizzazioni totali

venerdì 17 luglio 2020

LA BIBBIA, LIBRO NON DI SCIENZA MA DI MISERICORDIA / Venerdì XV sett. T.O.




L’ombra del sole tornò indietro sull'orologio di Acaz, leggiamo nella prima lettura di oggi. Fu questo il segno che il Signore diede al re della sua guarigione. A Dio tutto è possibile. Ci fu un tempo in cui versetti come questo diventavano argomenti per sostenere che il Sole girava attorno alla Terra e non il contrario. Galileo che era un cattolico credente affermava che la Bibbia era giusta ma che l’interpretazione che se ne faceva era erronea. Si è complicato inutilmente la sua posizione per il suo carattere, offendendo gratuitamente la suscettibilità di alcuni cardinali, ma aveva ragione. Abbiamo dovuto attendere Giovanni Paolo II perché sia riabilitato ufficialmente. Pur presentando molte posizioni compatibili con la scienza moderna (vorrei tanto trovare un editore per il libretto di Brunor, meglio se ci fosse un coraggioso che volesse pubblicare le sue opere a fumetti), la Bibbia non è un libro di scienza. La Bibbia è un libro per la salvezza e per la formazione spirituale.
Infatti, il re Ezechìa, alla notizia della sua morte prossima prega Dio che ascolta la sua preghiera e gli concede altri quindici anni di vita. Egli non si ribella ma si rivolge a Dio nella sua fragilità.  Come un bambino non ha remore nel chiedere qualsiasi cosa al proprio padre, così è il credente. Come un bambino non perde la fiducia se il padre gli spiega che non lo esaudirà. Il padre è l’unico suo punto di riferimento. E Dio vuole misericordia e non sacrificio. Don Bosco giovanissimo prete stava morendo di polmonite e non voleva chiedere la propria guarigione perché sapeva che era meglio fare la volontà di Dio. Ma per amore dei tanti ragazzi che supplicavano Dio per la sua guarigione e per servirli, egli accettò di chiedere la grazia e cominciò a migliorare istantaneamente.
Ma, a differenza di don Bosco, siamo aggrappati alla vita non come dono ma come sicurezza, ritenendo un azzardo rimetterci totalmente nelle mani di Dio. Vorremmo tutti essere sempre giovani e (più) performanti, mentre ci scontriamo ogni giorno con i nostri limiti fisici ma sopratutto caratteriali e spirituali, e l’invecchiamento avanza inesorabilmente malgrado tutte le buone pratiche per custodire la salute. Se Dio è padre e la legge è fatta per l’uomo e non l’uomo per la legge, come ce lo insegna ancora oggi il Vangelo, è segno che nei propri limiti e nella morte, c'è un grande dono da accogliere.

Prima Lettura  Is 38, 1-6.21-22.7-8
Ho udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime.
Dal libro del profeta Isaìa
In quei giorni Ezechìa si ammalò mortalmente. Il profeta Isaìa, figlio di Amoz, si recò da lui e gli disse: «Così dice il Signore: “Da’ disposizioni per la tua casa, perché tu morirai e non vivrai”». Ezechìa allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore dicendo: «Signore, ricòrdati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che è buono ai tuoi occhi». Ed Ezechìa fece un gran pianto.
Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaìa dicendo: «Va’ e riferisci a Ezechìa: “Così dice il Signore, Dio di Davide, tuo padre: Ho udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni. Libererò te e questa città dalla mano del re d’Assiria; proteggerò questa città”».
Isaìa disse: «Si vada a prendere un impiastro di fichi e si applichi sulla ferita, così guarirà». Ezechìa disse: «Qual è il segno che salirò al tempio del Signore?». «Da parte del Signore questo ti sia come segno che il Signore manterrà questa promessa che ti ha fatto. Ecco, io faccio tornare indietro di dieci gradi l’ombra sulla meridiana, che è già scesa con il sole sull’orologio di Acaz». E il sole retrocesse di dieci gradi sulla scala che aveva disceso.  

Salmo Responsoriale
   Is 38,10-12.16
Spero in te, Signore, tu mi dai vita.

Io dicevo: «A metà dei miei giorni me ne vado,
sono trattenuto alle porte degli inferi
per il resto dei miei anni».
Dicevo: «Non vedrò più il Signore
sulla terra dei viventi,
non guarderò più nessuno
fra gli abitanti del mondo.
La mia dimora è stata divelta e gettata lontano da me,
come una tenda di pastori.
Come un tessitore hai arrotolato la mia vita,
mi hai tagliato dalla trama.
Il Signore è su di loro: essi vivranno.
Tutto ciò che è in loro
è vita del suo spirito.
Guariscimi e rendimi la vita».

Canto al Vangelo 
  Gv 10,27
Alleluia, alleluia.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

Vangelo  
 Mt 12, 1-8
Il Figlio dell'uomo è signore del sabato.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
 

Nessun commento:

Posta un commento