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lunedì 27 luglio 2020

L'AMBIZIONE NELLA CHIESA / 25 luglio san Giacomo




Gesù non ha paura della famiglia, della parentela. Pietro e Andrea sono fratelli come lo sono Giacomo che festeggiamo oggi e Giovanni. Gesù non vuole il carrierismo, non vuole le “cordate” che siano di fratelli o di complici, non vuole i progetti di potere. Vuole il servizio, sempre più gratuito. Su questo ci dobbiamo purificare continuamente. Quanto di mondano hanno certi progetti di conquistare il mondo a Cristo? Non possiamo non desiderare che il mondo intero si apra alla fede in Cristo. Anzi, permettere ad ogni coscienza, ad ogni persona di conoscerlo e decidere di seguirlo o meno è un dovere: “Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo!” (1Cor 9:16). Ma dobbiamo essere attenti che il demonio del potere non si insinui anche nei nostri progetti migliori. La mamma di Giacomo e Giovanni non era arrivata a questa coscienza e chiede invece una degna promozione per i suoi figli. Gesù convoca tutti i discepoli per chiarezza, ma anche perché sa che anche loro sono malati nel loro cuore di ambizione e spiega come questa deve diventare solo voglia di crescita che si realizza nel servizio, da servi, da schiavi. Sappiamo che chi segue questa via è amato e cresce nel cuore di Dio e degli uomini. Ma il demonio tenta sempre di sviarci. Mi ha colpito questa riflessione di papa Francesco ai Cardinali: “non dobbiamo essere “buoni padroni”. Essere “buoni” non ci giustifica. Dobbiamo essere servi, come dice il Vangelo”.
 

Vangelo   Mt 20, 20-28
Il mio calice lo berrete.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».



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