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lunedì 20 luglio 2020

DIALOGO E RISPETTO, NON DIVISIONE.



Mentre si cerca di comprendere chi ha appiccato il fuoco alla Cattedrale di Nantes e tutto il web prende in giro il Comune di Parigi perché ha dichiarato festivo il 15 Agosto in quanto “festa dei gatti” (La giornata mondiale dei gatti è un’invenzione molto recente fissata all’8 agosto, ma si è diffusa la barzelletta che si debba festeggiare il 15, ossia “metà Agosto”, perché “mi-Aout” in francese si può pronunciare come il verso dei gatti!), alcuni nostrani hanno attribuito tutto all’operato dell’islamismo, sia l’incendio che la festività dei gatti. “Chat alors!” (ça alors! – per bacco!) scrive qualche internauta francese con pronuncia alverniate che diventa “gatto allora!” Meglio prendere a ridere il tutto, altrimenti bisognerebbe piangerebbe per chi semina gratuitamente zizzania sulla convivenza comune.
Nel mondo si parla ancora di Haghia Sofia, e rimaniamo in linea con la posizione del Papa che esprime il suo dolore senza voler suscitare guerre supplementari. Erdogan da parte sua, purtroppo, ha dichiarato che vuole “liberare” anche Al Aqsa, la Moschea che si trova sul confine della Spianata del Tempio a Gerusalemme. Ma altri, anche musulmani, chiamano invece al rispetto della dimensione universale di Santa Sofia.
Il Direttorio del KAICIID (un organismo intergovernamentale per il dialogo interreligioso) ha pubblicato la seguente dichiarazione (in una mia traduzione):
“Il Direttorio del KAICIID fa eco alla preoccupazione dell’UNESCO. Il Direttorio sente anche che lo statuto particolare di Haghia Sofia ha rappresentato nel secolo scorso un punto di riferimento di consenso interreligioso basato sui principi comuni di dialogo, rispetto mutuo e pace. Questo cambiamento nel suo statuto ha una risonanza non solo locale, ma globale, e rischia di svalutare gli sforzi dei leader religiosi e dei loro membri associati per prevenire che la religione sia usata come catalizzatore di divisione. Il Direttorio chiama tutte le parti in causa affinché giungano ad una soluzione accettabile che permetta ad Haghia Sofia di conservare il suo significato globale tanto storico che culturale e continuare a servire come testimone di così tanti valori condivisi trasversalmente nelle nostre tradizioni religiose.”

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