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lunedì 20 luglio 2020

DENUNCIATO COME PECCATORE! / lunedì XVI sett. T.O.



Le letture presentano la conversione del cuore e dei comportamenti come essenziale nei confronti di altre manifestazioni religiose. Molti corrono dietro i segni, le apparizioni, le nuvole nel cielo. Spesso sono cose false. Ma, in ogni caso servono a poco. L’abbiamo detto tante volte, fino alla noia, ma se Gesù ce lo ripete oggi, dobbiamo ripeterlo anche noi. Il discorso che fa Gesù è molto istruttivo.
Alcuni scribi e farisei pretendono da lui un segno. Egli risponde chiamandoli generazione malvagia e adultera”. Se io sono così lontano dalla retta via, devo capire da me stesso che la prima urgenza è convertirmi, aprire il cuore al pentimento, cambiare qualcosa al mio comportamento per iniziare un cammino di ritorno alla giustizia.
Gesù presenta allora Giona come segno. Innanzitutto come mistero di crocifissione, morte e risurrezione: “il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra”. È questo amore fino alla fine, fino alla morte di croce che mi rivela il mio poco amore e mi sostiene nel cammino della conversione. Ma la croce mi denuncia anche come peccatore già dal fatto della condanna di Gesù. Un puro innocente viene accusato di crimini degni di morte. Com'è possibile? Tanto più che per esempio Pilato ripetutamente invita a costatare che Gesù non ha fatto nessun male (Mt 27:23, Mc 15:14, Lc 23:22; anche il “Buon Ladrone” e il centurione lo vedono ma la condanna a morte era già stata eseguita). Posso condannare un innocente perché è in me che abita il peccato. Nei suoi dialoghi Gesù invita più volte i suoi interlocutori a rendersene conto (Mc 3:4, Lc 6:9; Gv 18:23). Ma in un primo tempo invece del pentimento c'è la chiusura: Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere”. (Gv 3:20). Anche gli altri mi rivelano il mio peccato ogni giorno, ma siccome sono anche loro peccatori, è ancora più facile che io non accetti questa luce, mentre l’Innocente condannato non mi lascia scampo: il peccato è mio, non degli altri. Il giorno di Pentecoste i presenti “si sentirono trafiggere il cuore!” e, vedendo crollare tutto il loro sistema di giustificazioni precedenti, completamente smarriti, dissero: “che cosa dobbiamo fare fratelli?” (Atti 2,37).
Dammi Signore la grazia di contemplare Colui che ho condannato alla morte in croce, ed è stato costituito mio Signore e Giudice. Nel frattempo, fa, o Signore, che ascolti con orecchio aperto e cerchi la Sapienza come gli abitanti di Ninive e la regina del Sud.

Prima Lettura   Mic 6, 1-4. 6-8
Uomo, ti è stato insegnato ciò che richiede il Signore da te.
Dal libro del profeta Michèa
Ascoltate dunque ciò che dice il Signore:
«Su, illustra la tua causa ai monti
e i colli ascoltino la tua voce!».
Ascoltate, o monti, il processo del Signore,
o perenni fondamenta della terra,
perché il Signore è in causa con il suo popolo,
accusa Israele.
«Popolo mio, che cosa ti ho fatto?
In che cosa ti ho stancato? Rispondimi.
Forse perché ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto,
ti ho riscattato dalla condizione servile
e ho mandato davanti a te
Mosè, Aronne e Maria?».
«Con che cosa mi presenterò al Signore,
mi prostrerò al Dio altissimo?
Mi presenterò a lui con olocausti,
con vitelli di un anno?
Gradirà il Signore
migliaia di montoni
e torrenti di olio a miriadi?
Gli offrirò forse il mio primogenito
per la mia colpa,
il frutto delle mie viscere
per il mio peccato?».
Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono
e ciò che richiede il Signore da te:
praticare la giustizia,
amare la bontà,
camminare umilmente con il tuo Dio.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 49
A chi cammina per la retta via, mostrerò la salvezza di Dio.

«Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l’alleanza
offrendo un sacrificio».
I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica.
«Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili».
«Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?
Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora».    

Canto al Vangelo 
  Sal 94,8 
Alleluia, alleluia.

Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.

Vangelo 
  Mt 12, 38-42
La regina del Sud si alzerà contro questa generazione.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

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