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giovedì 9 luglio 2020

NEL GIORNO DEL GIUDIZIO... / giovedì XIV sett. T.O.


Il brano di Osea manifesta l’amore preveniente di Dio per Israele con tutta la tenerezza di un genitore per il figlio piccolo. Questo amore però viene deluso con la crescita del figlio che non rispetta l’Alleanza, non rispetta l’autorità del Padre e di Colui che lo ha liberato dalla schiavitù. Infatti, malgrado le esperienze di liberazione l’uomo rimane affascinato dagli idoli, dalla trasgressione anche gratuita che sembra più promettente della Promessa di Dio. Ma Dio, di fronte al tradimento, si autolimita nella collera perché i suoi sentimenti sono proprio quelli di un genitore amorevole.
Come ritroviamo nel Vangelo questo amore traboccante e sempre disposto a fare nella misericordia più di quanto sarebbe giusto? Il gesto raccomandato da Gesù ai suoi discepoli se non vengono ascoltati – scuotere la polvere dei sandali – può sembrare totalmente opposto. E viene rafforzato dalla frase terribile: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città”. Qualcuno usa questo tipo di frasi in alcuni messaggi che lanciano sul web per incutere terrore, in particolare “nelle catene di sant’Antonio”: “se tu non diffondi questo messaggio a 12 persone ricordati che ho detto che chi si vergognerà di me e delle mie parole, io mi vergognerò di lui nel giorno del giudizio!”. È un abuso ignominioso.
Ma nel caso di Gesù e del Vangelo si tratta di un gesto e di una frase profetici. Cosa significa? Significa che se quella città si converte, riflette, quella minaccia viene annullata. Troviamo spesso frasi come questa nella Bibbia: “E Dio si pentì del male che aveva deciso contro il suo popolo!” Quando un medico avverte un suo paziente che se non cambia stile di vita va incontro a danni di salute forse letali, non è cattivo. Mette solo il paziente di fronte alla verità per preservarlo, indurlo a cambiare e a vivere bene.
Ora, accogliere o meno il Regno di Dio è una questione di vita o di morte eterne. Lo devono sapere gli ascoltatori, lo devono sapere gli evangelizzatori.

Prima Lettura   Os 11, 1. 3-4. 8-9
Il mio cuore si commuove dentro di me.
Dal libro del profeta Osèa
Così dice il Signore:
«Quando Israele era fanciullo,
io l’ho amato
e dall’Egitto ho chiamato mio figlio.
Ma più li chiamavo,
più si allontanavano da me;
immolavano vittime ai Baal,
agli idoli bruciavano incensi.
A Èfraim io insegnavo a camminare
tenendolo per mano,
ma essi non compresero
che avevo cura di loro.
Io li traevo con legami di bontà,
con vincoli d’amore,
ero per loro
come chi solleva un bimbo alla sua guancia,
mi chinavo su di lui
per dargli da mangiare.
Il mio cuore si commuove dentro di me,
il mio intimo freme di compassione.
Non darò sfogo all’ardore della mia ira,
non tornerò a distruggere Èfraim,
perché sono Dio e non uomo;
sono il Santo in mezzo a te
e non verrò da te nella mia ira».

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 79
Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi.

Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Canto al Vangelo
    Mc 1,15
Alleluia, alleluia.

Il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.


Vangelo   
Mt 10, 7-15
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città». 

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