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venerdì 19 giugno 2020

PERCHE' LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE? / Solennità del Sacro Cuore di Gesù



A volte il Signore deve intervenire lui stesso, oppure manda sua Madre, perché la Chiesa non compie più, o non riesce più a compiere la sua missione.
Dobbiamo essere molto attenti alle apparizioni, visioni, messaggi celesti. Sono molto di più quelli falsi di quelli veri. E quelli veri non fanno altro che ripetere quello che già si trova nella Scrittura. Infatti il Deposito della Fede è il criterio che usa la Chiesa per giudicare se tal intervento celeste è affidabile oppure no. Ma quanta bellezza e ricchezza nei veri interventi del Signore! Il Culto del Sacro Cuore e il suo messaggio ne è un esempio formidabile che ha generato una grande ricchezza di spiritualità.
In questo caso Gesù prende il rischio di essere frainteso e ridotto a formuletta : i 9 primi venerdì. Ma corrisponde ad un bisogno profondo del popolo di Dio di essere rassicurato. Era un’epoca di re assoluti, che si credeva unti da Dio, investiti di una missione divina, la cui maestà poteva arrivare all’arbitrario. Invece di giudicare la forma del potere civile sulla misura del Vangelo, i re sulla misura del Re dei Re, povero, mite e umile, invitandoli a modellarsi su Gesù, si ha avuto tendenza a vedere Dio come un re più grande di tutti, un “super re” sul modello dei re terreni. E quindi c'era un grande timore di avvicinarsi a Lui, di cadere nelle sue mani, di essere trovati indegni e condannati. Serpeggiava anche la dottrina della predestinazione: essendo peccatore, ogni mio sforzo era insufficiente e malgrado la mia preghiera per essere salvato potevo essere condannato all’inferno. San Francesco di Sales da ragazzo ebbe queste angosce. Reagì in modo stupendo: si fece chiudere in una chiesa per tutta una notte, dicendo a Dio che se doveva essere condannato per i suoi peccati, avrebbe almeno avuto la consolazione all’inferno di aver passato un’intera notte a lodarlo. È chiaro che uscì da quell’esperienza senza più scrupoli né timori e non ne ebbe più per tutta la vita!
Ecco, in un’epoca in cui si leggeva poco la Bibbia, i ragionamenti umani prendevano il sopravvento sulla Verità di Dio, con esiti terribili. Come fare con un popolo spesso analfabeta e un clero che lui stesso non conosceva la Parola di Dio? Ecco che Gesù, attraverso una suora dell'Ordine della Visitazione, fondato proprio da san Francesco di Sales, manda questo messaggio: voglio tutti in paradiso, tutti salvi. Se uno fa con cuore sincero questa pratica leggera per nove mesi di seguito, gli assicuro che morirà in grazia e andrà in paradiso. Anche se pecca in seguito, lo convertirò all’ultimo momento, passerà tempo in purgatorio ma non andrà all’inferno.
Certamente i mezzi proposti sono i sacramenti, la preghiera, la contemplazione dell’amore di Dio. Non si tratta di una pratica arbitraria, ma di ciò che da sempre costituisce e costruisce la vita cristiana. E questo apre per le persone sincere un cammino di comunione profonda con Gesù e il Vangelo. Così, Gesù stesso rassicura il suo popolo, attira tutti all’amore autentico, in una conversione sincera. 
San Giovanni nella seconda lettura di oggi ci ricorda come Dio prende l’iniziativa, come ogni amore viene da Dio e il nostro amore è solo una risposta al suo. Dio ci vuole tutti in paradiso, ci ha creati per amore e con amore e per la felicità. Un cristiano dei primi secoli non aveva bisogno della devozione al Sacro Cuore perché queste verità erano evidenti per lui.
 Prima Lettura  Dt 7, 6-11
Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti.
Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Tu sei un popolo consacrato al Signore, tuo Dio: il Signore, tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo popolo particolare fra tutti i popoli che sono sulla terra.
Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli – siete infatti il più piccolo di tutti i popoli –, ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri: il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re d’Egitto.
Riconosci dunque il Signore, tuo Dio: egli è Dio, il Dio fedele, che mantiene l’alleanza e la bontà per mille generazioni, con coloro che lo amano e osservano i suoi comandamenti; ma ripaga direttamente coloro che lo odiano, facendoli perire; non concede una dilazione a chi lo odia, ma lo ripaga direttamente.
Osserverai, dunque, mettendoli in pratica, i comandi, le leggi e le norme che oggi ti prescrivo».
 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 102
L’amore del Signore è per sempre.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
 Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Seconda Lettura  1 Gv 4, 7-16

Dio ci ha amati. 
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito.
E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi.
Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.

Canto al Vangelo   Mt 11,29
Alleluia, alleluia.

Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.

   
Vangelo  Mt 11, 25-30
Io sono mite e umile di cuore.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». 


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