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giovedì 25 giugno 2020

COMPRENDERE CIO' CHE VA VERAMENTE PRESERVATO / giovedì XII sett. T.O.




Dopo aver resistito (essere stato protetto da Dio ) molto più a lungo del Regno di Samaria, anche il Regno di Giuda viene invaso e Gerusalemme espugnata.
In questa terribile vicenda ci sono molti aspetti che vengono ad illuminare la nostra vita di fede. Innanzitutto non riporre la fiducia nei beni terreni, nelle posizioni acquisite, nei titoli e nelle funzioni, anche quelli benedetti dal Signore come il Tempio di Salomone o la Terra Promessa stessa. Non riporre fiducia nemmeno nelle preghiere se non comportano un vero abbandono, una sincera conversione di cuore, mente, forze al Dio vivente. L’unica vera Roccia è l’insegnamento di Cristo, il suo Spirito, come dice il Vangelo di oggi. Tutto il resto può essere travolto. 
In questa situazione estrema, il giovane re Ioiakin si arrende realisticamente al re di Babilonia e in questo modo salva il salvabile anche se il tutto ha le dimensioni di un disastro nazionale. Ma questa soluzione è migliore di quella che adotterà il suo successore. Dopo nove anni, Sedecia, nominato dal re di Babilonia, si ribellerà. Gerusalemme è di nuovo assediata. Per uscire dall'impasse, il Profeta Geremia consiglia la resa, ma Sedecia rifiuta e questo porterà alla distruzione del Tempio e di tutta la Città Santa. Una parte dell’esercito, più intransigente e apparentemente fedele ai valori religiosi dei padri si rifugerà in Egitto dove saranno stanziati a guardia delle frontiere. Alla fine questo gruppo intransigente e irrigidito sulla purezza dei valori della fede nazionale, vivendo in Egitto, ritornerà al politeismo (cf. Wikipedia, voce “Sedecia”). Invece tra gli ebrei deportati a Babilonia la fede autentica si preserverà e si purificherà, portando ad un nuovo arricchimento con la Parola. A Babilonia sarà scritto il libro della Genesi. Dopo alcuni decenni, da loro uscirà un piccolo resto che potrà tornare a Gerusalemme e ricostruire il Tempio. 

Prima Lettura   2 Re 24, 8-17
Il re di Babilonia condusse prigionieri Ioiachin e tutti gli uomini di valore.
 Dal secondo libro dei Re
Ioiachin aveva diciotto anni, quando divenne re; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si chiamava Necusta, figlia di Elnatan. Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto suo padre.
In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor re di Babilònia marciarono contro Gerusalemme; la città subì l'assedio.
Nabucodonosor re di Babilònia giunse presso la città, mentre i suoi ufficiali l'assediavano. Ioiachin re di Giuda si presentò con sua madre, i suoi ministri, i suoi capi e i suoi eunùchi, al re di Babilònia; questi, nell'anno ottavo del suo regno, lo fece prigioniero.
Il re di Babilònia portò via di là tutti i tesori del tempio e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro, che Salomone re di Israele aveva posti nel tempio. Così si adempì la parola del Signore.
Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i capi, tutti i prodi, in numero di diecimila, tutti i falegnami e i fabbri; rimase solo la gente povera del paese.
Deportò in Babilònia Ioiachin, la madre del re, le mogli del re, i suoi eunùchi e le guide del paese, conducendoli in esilio da Gerusalemme in Babilònia. Tutti gli uomini di valore, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti i guerrieri più prodi furono condotti in esilio a Babilònia dal re di Babilònia.
Il re di Babilònia nominò re, al posto di Ioiachin, Mattanìa suo zio, cambiandogli il nome in Sedecìa.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 78
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.

O Dio, nella tua eredità sono entrate le nazioni,
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto in macerie Gerusalemme.
Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi
in pasto agli uccelli del cielo,
la carne dei tuoi fedeli agli animali selvaggi. 
Hanno versato il loro sangue come acqua
intorno a Gerusalemme, e nessuno seppelliva.
Siamo divenuti l'obbrobrio dei nostri vicini,
scherno e ludibrio di chi ci sta intorno.
Fino a quando, Signore, sarai adirato: per sempre?
Arderà come fuoco la tua gelosia? 
Non imputare a noi le colpe dei nostri padri,
presto ci venga incontro la tua misericordia,
poiché siamo troppo infelici. 
Aiutaci, Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome,
salvaci e perdona i nostri peccati
per amore del tuo nome.
Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome. 

Canto al Vangelo
    Gv 14,23
Alleluia, alleluia.

Se uno mi ama osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.


Vangelo   
Mt 7, 21-29
La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi. 

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