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giovedì 18 giugno 2020

DIO E L'IDEA DI POTERE / giovedì XI sett. T.O.



 Forse ad una prima lettura dell’Elogio che fa il Siracide dei profeti Elia ed Eliseo, rimaniamo sopratutto colpiti dagli atti di potenza che ha compiuto la loro fede in Dio. Ci piacerebbe avere successo, essere un po’ “superman” anche noi. Notava papa Benedetto che abbiamo profondamente dentro di noi un’idea del potere come distruttivo, almeno come minaccia. Negli anni ’70, al suo primo incontro con i vertici militari, un Presidente francese dichiarò: “Non m'importava della bomba atomica, ma poi ho costatato che in campo internazionale la Francia è rispettata e ascoltata in gran parte per via del suo potere nucleare”.
Ma il Siracide collega questi prodigi all’amore, alla felicità della vita eterna in comunione di amore con Dio. L’amore è l’unica sorgente di tutto. Un amore non sdolcinato, come abbiamo tendenza a pensare. Quante rappresentazioni sdolcinate di Gesù e della Vergine Maria! Comprendiamo perché lo Spirito Santo vietava di fare immagini nell’Antico Testamento: per non imprigionare il mistero.
Potere distruttivo, amore sdolcinato. Due idee false di Dio che abitano nel nostro spirito profondo. Dio invece è potere totale e quindi totalmente di amore, costruttivo, che si mette a servizio, una Sapienza troppo alta perché io possa comprenderla.
Non ci vuole forse una potenza straordinaria, divina, per perdonare di cuore agli altri? perdonare tutto, ma veramente tutto, al punto che non c'è più nulla in me contro l’altro?

Prima Lettura   Sir 48, 1-14
Elìa fu assunto in un turbine ed Elisèo fu pieno dello spirito.

Dal libro del Siràcide
Sorse Elìa profeta, come un fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
Per la parola del Signore chiuse il cielo
e così fece scendere per tre volte il fuoco.
Come ti rendesti glorioso, Elìa, con i tuoi prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
Tu hai fatto sorgere un defunto dalla morte
e dagl’inferi, per la parola dell’Altissimo;
tu hai fatto precipitare re nella perdizione
e uomini gloriosi dal loro letto
e hai annientato il loro potere.
Tu sul Sinai hai ascoltato parole di rimprovero,
sull’Oreb sentenze di condanna.
Hai unto re per la vendetta
e profeti come tuoi successori.
Tu sei stato assunto in un turbine di fuoco,
su un carro di cavalli di fuoco;
tu sei stato designato a rimproverare i tempi futuri,
per placare l’ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore del padre verso il figlio
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
Beati coloro che ti hanno visto
e si sono addormentati nell’amore,
perché è certo che anche noi vivremo
ma dopo la morte la nostra fama non perdurerà.
Appena Elìa fu avvolto dal turbine,
Elisèo fu ripieno del suo spirito;
nei suoi giorni non tremò davanti a nessun principe
e nessuno riuscì a dominarlo.
Nulla fu troppo grande per lui,
e nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
Nella sua vita compì prodigi,
e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 96
Gioite, giusti, nel Signore.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.
Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e trema la terra.
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
Si vergognino tutti gli adoratori di statue
e chi si vanta del nulla degli idoli.
A lui si prostrino tutti gli dèi! 

Canto al Vangelo
    Rm 8,15
Alleluia, alleluia.

Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Alleluia.


Vangelo   
Mt 6, 7-15
Voi dunque pregate così.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

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