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lunedì 1 giugno 2020

MARIA MADRE DELLA CHIESA / Lunedì dopo Pentecoste

Santuario Maria Madre della Chiesa, Turzokva, Slovacchia - P. Rupnik.

Ci cominciamo ad abituare a questa memoria nuova istituita da papa Francesco per il lunedì di pentecoste: Maria madre della Chiesa. È una felice intuizione. Dopo la riapertura delle celebrazioni con il popolo, la messa della mattina era piena considerate le norme di distanza necessarie. Questa mattina primo giugno mancavano molte persone: era finito il mese di maggio. Questo impegno di un mese per la Madonna porta sicuramente molti frutti, ma può essere vissuto anche come una cosa un po’ fine a se stessa, un comprare qualche grazia o un certificato di buon cristiano, mentre la giustificazione è gratuità totale da parte di Dio, e si riceve in forza della fede, non dei meriti.
Papa Francesco ci ricorda che Maria è sempre con noi, come lo era e lo è nel sostenere i discepoli nella difficile perseveranza nella preghiera, come lo era e lo è ai piedi della croce, nelle prove. E nella sua trasparenza di Dio, di Gesù, lei discepola, ma con i suoi tratti femminili, ci aiuta enormemente come donna, come sorella, come madre e maestra.
Veramente: “ecco tua madre, inizia il tempo ordinario, prendila con te, ogni giorno, per sempre!”

Dagli Atti degli Apostoli
[Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli] ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato.
Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo.
Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 86
R. Salvami, Signore, per la tua misericordia.
Sui monti santo egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.   
R.
Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro in essa sono nati
e lui,  l'Altissimo, la mantiene salda ».   
R.
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».   
R.

Canto al Vangelo 
Alleluia, alleluia.

Vergine felice,
che hai generato il Signore;
beata Madre della Chiesa
che fai ardere in noi
lo Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo.
Alleluia.

  
Vangelo  Gv 19, 25-34
Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.

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