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sabato 6 giugno 2020

MAGARI FOSSI LA POVERA VEDOVA DEL VANGELO! / sabato IX sett. T.O.



Ci sentiamo tutti colpiti dalla frecciata di Gesù ai vanitosi, ai mondani che ci tengono tanto, durante le loro preghiere e non, ad essere visti, ad avere un segno distintivo, a poter usare il microfono, ad sedere in un posto speciale, a passare in televisione o avere la propria foto sui giornali.
È una storia vecchia che dura nei secoli e san Luigi di Montfort fa un elenco dei falsi devoti che divide in sette tipi (Trattato della Vera devozione a Maria, nn. 90 – 104). Potessimo essere invece come questa vedova povera che non attira l’attenzione dei presenti, ma attira invece l’attenzione di Gesù. Da 2000 anni, attira anche la nostra attenzione perché lo Spirito Santo ha voluto che la sua condotta sia il criterio di giudizio per la nostra, conservando la sua memoria viva nel Vangelo di Marco di oggi e anche in quello di Luca (capitolo 21).
L’umiltà però non va confusa con la mancanza di coraggio o di audacia. E l’incoraggiamento di Paolo a Timoteo di annunciare la vera Parola di salvezza, “opportune et importune”, nei momenti opportuni e importuni, non va contro l’umiltà del cristiano. Anzi lo stimola a lottare contro coloro che vogliono fare i maestri insegnando false dottrine, per ignoranza o per vanità. Questa vanità è molto più pericolosa e devastatrice dell'altra perché nutre di veleno l'anima delle persone. Purtroppo, avendo la stessa radice, i due tipi di vanità sono spesso presenti insieme. 
Invece, Charles de Foucauld che voleva vivere radicalmente al seguito di Gesù, Unico Modello, era spesso tacciato di orgoglio, ma lui saggiamente respingeva queste accuse. Papa Onorio III trema quando san Francesco gli chiede di poter vivere il Vangelo “sine glossa”, ma poi incoraggia lui e i suoi fratelli a proseguire, “sudditi e soggetti ai piedi della medesima santa Chiesa, stabili nella fede cattolica” (Regola Bollata XII) come Francesco stesso raccomanderà ai suoi frati in tante occasioni.
Chiediamo lo zelo della povera vedova, con discernimento per comprendere quello che è vanità e quello che è coraggio di testimoniare. Riceviamo in questa celebrazione lo zelo puro da Colui che è mite e umile di cuore e insieme non ha esitato a consegnarsi nelle mani dei peccatori per la nostra salvezza, subendo la più orribile delle condanne.

Prima Lettura   2 Tm 4, 1-8
Compi la tua opera di annunciatore del Vangelo. Io sto già per essere versato in offerta e il Signore mi consegnerà la corona di giustizia.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.
Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.
Io infatti sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.

Salmo Responsoriale  
  Dal Salmo 70 
La mia bocca, Signore, racconterà la tua giustizia.

Della tua lode è piena la mia bocca:
tutto il giorno canto il tuo splendore.
Non gettarmi via nel tempo della vecchiaia,
non abbandonarmi quando declinano le mie forze.
Io, invece, continuo a sperare;
moltiplicherò le tue lodi.
La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Verrò a cantare le imprese del Signore Dio:
farò memoria della tua giustizia, di te solo.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
Allora io ti renderò grazie al suono dell’arpa,
per la tua fedeltà, o mio Dio,
a te canterò sulla cetra, o Santo d’Israele.  

Canto al Vangelo   
Mt 5,3
Alleluia, alleluia.

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.


Vangelo
   Mc 12,38-44
Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».  

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