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mercoledì 6 giugno 2018

CONOSCI I COMANDAMENTI?


Tante volte preparando i battesimi ci accorgiamo purtroppo che molti genitori e padrini (i genitori sono sempre scelti da Dio nel suo mistero di amore, i padrini che non sono all’altezza del loro compito servono solo a creare confusione nel cuore e nella mente dei loro figliocci) non conoscono i comandamenti che dovrebbero poi insegnare con la parola e con l’esempio.
Ma anche quando i comandamenti sono conosciuti, lo sono sotto la forma della “riduzione catechetica”. Uno scempio, perché ne altera fortemente il senso. Quando qualcuno li scopre per la prima volta nella Bibbia rimane sorpreso e, spero, invogliato ad approfondirne il senso.
Leggiamoli dal testo di Esodo 20,1- 20.

ESODO 20:1 Dio allora pronunciò tutte queste parole:
2 «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: 3 non avrai altri dèi di fronte a me. 4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
8 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 9 sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11 Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
12 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
13 Non uccidere.
14 Non commettere adulterio.
15 Non rubare.
16 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
17 Non desiderare la casa del tuo prossimo.
Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
18 Tutto il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del corno e il monte fumante. Il popolo vide, fu preso da tremore e si tenne lontano. 19 Allora dissero a Mosè: «Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo!». 20 Mosè disse al popolo: «Non abbiate timore: Dio è venuto per mettervi alla prova e perché il suo timore vi sia sempre presente e non pecchiate».

Senza entrare in spiegazioni complicate, paragonando questo testo alla “riduzione catechetica” e che spesso è l’unico bagaglio ricevuto al catechismo e che condiziona tutta la vita, notiamo che il primo comandamento occupa da solo più di un terzo del testo (127 parole) mentre nella versione del catechismo ci sono poco più di dieci parole! I tre primi comandamenti che riguardano il rapporto con Dio ne occupano due terzi. Gli altri sette comandamenti occupano solo l’ultimo terzo del testo.
Cosa cambia? Molto. Innanzitutto nel primo comandamento Dio è il Dio della Storia che ha preso l’iniziativa di liberare il suo popolo dalla schiavitù. Per questo motivo gli ordina/supplica di non  ritornare agli idoli. Non è il Dio Creatore infinitamente superiore (anche se lo è) che schiaccia la sua creatura e gli impone la sua volontà: è il Dio Liberatore che gratuitamente sceglie un popolo e che dà dignità all’uomo smarrito nel suo peccato o nella sua sfortuna. Non è il Boss onnipotente, il Dio dei sottomessi (musulmani) nel senso in cui lo percepiamo spesso. Se castiga il peccato dei padri nei figli, la sua misericordia e benevolenza è – per seguire le cifre che dona la Bibbia – da 250 a 300 volte superiore alla sua ira. Nel terzo comandamento viene spiegato che riposare il giorno di sabato (domenica per noi cristiani) non è solo obbedire a Dio ma essere come Lui. Il quarto comandamento, a volte così difficile da inculcare, è il primo comandamento al quale viene associato una ricompensa … E così via.
Conviene conoscere bene i comandamenti! Sant’Ignazio di Loyola appena convertito si rivelò subito capace di aiutare le persone a trovare la volontà di Dio tanto da diventare famoso nella sua città. Giustamente i preti del luogo si chiesero di che pasta fosse questo laico e lo convocarono. Visto che non aveva studiato gli chiesero di parlare dei dieci comandamenti. Ignazio parlò per più di un’ora del primo comandamento e delle sue implicazioni nella vita quotidiana delle persone. Poi si fermò per timore di prendere troppo tempo ai suoi ascoltatori e disse che, pur avendo ancora molto da aggiungere, stava per passare al secondo comandamento. Risposero che gli bastava come esame quello che aveva esposto finora….

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