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mercoledì 20 giugno 2018

MAI VANTARSI PIUTTOSTO UMILIARSI / mercoledì XI° sett. T.O.

"Silenzio" - Attorno a Taizé.


Le letture di oggi e quelle di ieri potrebbero sembrare contraddittorie, ma non è così. Ieri Acab che aveva fatto vistosamente penitenza pubblica veniva lodato, oggi si raccomanda di fare il bene di nascosto, nel segreto. È stato lodato chi si è umiliato pubblicamente, è fustigato chi si vuole vantare (in pubblico). Umiliarsi contrario di vantarsi.

Chiuditi nella tua stanza per pregare. Si tratta chiaramente di uno spirito. Ma la stanza fisica l’abbiamo. Cosa succede lì, nel segreto della cella monastica o nell’intimità della casa? Forse tante volte non succede nulla mentre i santi avevano sete di preghiera e la “cella mia, cielo mio” era un luogo privilegiato di ardente unione con Dio. San Benedetto che, come sappiamo, ha fondato la sua forma di vita cristiana sulla preghiera comunitaria dei salmi e la liturgia che chiamava “Opera di Dio”, diceva che si sa quanto un monaco prega da come prega fuori dai tempi di preghiera. Chi prega solo nei momenti di preghiera comunitaria non ha una vita di preghiera. Questo non toglie quindi la necessità e il grande bene della preghiera comunitaria, come sostegno della fede ancora fragile, oltre che come costruzione di fraternità e nutrimento che impedisce di chiudersi nell’intimismo o nel narcisismo di chi si crea una religione fai da te o che non sa confrontarsi con il mondo.


C'è anche il dovere di dare il buono esempio, di educare, di dare testimonianza, con gesti pubblici.

Si tratta quindi, nel Vangelo di oggi, di uno spirito, e sta al buon senso e alla docilità al padre spirituale di equilibrare ciò che potrebbe essere (sempre più) squilibrato. Mai vantarsi, piuttosto umiliarsi.

Prima Lettura   2 Re 2, 1. 6-14
Apparve un carro di fuoco ed Elìa salì verso il cielo.

Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, quando il Signore stava per far salire al cielo in un turbine Elìa, questi partì da Gàlgala con Elisèo. [Giunti a Gerico,] Elìa disse ad Elisèo: «Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano». Egli rispose: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». E procedettero insieme.
Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono di fronte, a distanza; loro due si fermarono al Giordano. Elìa prese il suo mantello, l’arrotolò e percosse le acque, che si divisero di qua e di là; loro due passarono sull’asciutto. Appena furono passati, Elìa disse a Elisèo: «Domanda che cosa io debba fare per te, prima che sia portato via da te». Elisèo rispose: «Due terzi del tuo spirito siano in me». Egli soggiunse: «Tu pretendi una cosa difficile! Sia per te così, se mi vedrai quando sarò portato via da te; altrimenti non avverrà».
Mentre continuavano a camminare conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elìa salì nel turbine verso il cielo. Elisèo guardava e gridava: «Padre mio, padre mio, carro d’Israele e suoi destrieri!». E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi. Quindi raccolse il mantello, che era caduto a Elìa, e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giordano. Prese il mantello, che era caduto a Elìa, e percosse le acque, dicendo: «Dov’è il Signore, Dio di Elìa». Quando anch’egli ebbe percosso le acque, queste si divisero di qua e di là, ed Elisèo le attraversò. 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 30 
Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore. 


Oppure:
Saldo è il cuore del giusto che spera nel Signore.

Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.

Tu li nascondi al riparo del tuo volto,
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda,
lontano dai litigi delle lingue.

Amate il Signore, voi tutti suoi fedeli;
il Signore protegge chi ha fiducia in lui
e ripaga in abbondanza chi opera con superbia.  

Canto al Vangelo 
  Gv 14,23
Alleluia, alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

Vangelo
   Mt 6, 1-6. 16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
 

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