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San Cirillo morente a Roma. |
Cirillo e Metodio hanno portato Cristo ai popoli slavi ancora senza scrittura, inventando un alfabeto, chiamato appunto “cirillico”, derivato dal greco. Hanno evangelizzato Kiev e i “Rus”. Hanno portato il Vangelo agli ucraini e non ai russi né a Mosca che non esisteva ancora. I russi hanno ricevuto il Cristianesimo dagli ucraini e non il contrario come dice la narrativa colonialista e sanguinaria degli zar e di Putin.
Invochiamo i santi Cirillo e Metodio per la fine della guerra e una pace giusta e duratura per la martoriata e antica Ucraina, e anche per il popolo russo piegato finora nella schiavitù da quando gli zar “pregavano di notte e uccidevano di giorno” (La Gioia del Vangelo: PERCHÉ MOSCA È ANCHE CHIAMATA LA TERZA ROMA? COSA SIGNIFICA?). Potessimo comprendere che l’avvenire dell’Europa e delle democrazie, del Diritto internazionale, si gioca oggi in Ucraina, e reagire, anche se è già molto tardi, per opporci ai progetti di egemonia per la forza portati avanti dai nuovi Imperi, pronti ad uccidere e vendere le persone e i popoli pur di accrescere il loro potere, anche mascherandosi dietro slogan cristiani.
In quei tempi (nel IX secolo) l’amore di questi santi per popolazioni ancora senza la luce del Vangelo è diventato promozione umana, traducendo la Scrittura e i libri liturgici nella loro lingua. Questo, per inciso, ha permesso agli slavi di conservare la loro identità e autonomia di fronte alle mire di principi e vescovi tedeschi. Per difendere la loro opera - “ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre” (Filippesi 2, 11) mentre a Costantinopoli si diceva che Dio poteva essere lodato degnamente solo in tre lingue: ebraico, greco, latino - dovettero chiedere aiuto al Papa di Roma. Ma la persecuzione non finì per questo. E il senso di liberazione di Cirillo al momento della morte non era motivato solo dalla prospettiva del paradiso al quale aspirava, ma anche dallo scrollarsi del peso delle autorità umane.
L’esempio e l’opera di Cirillo e Metodio ci aiutano a fare una riflessione: Gesù cerca le persone, i figli di Dio, non le organizzazioni. Ed egli ripudia ogni progetto di potere. L’autorità nella comunità cristiana esiste solo come servizio. Per il peccato che vive nel cuore dell’uomo si deve tollerare nella Società una ragionevole ambizione e qualche privilegio. Ma il modello è appunto l’organizzazione della comunione creata dallo Spirito Santo che si chiama Chiesa. Chi trema all’idea di perdere il primo posto nel suo gruppo ecclesiale è ancora al servizio del demonio.
"Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l`esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica”. (Giovanni 13,13-17).
Dagli Atti degli Apostoli At 13,46-49
In quei giorni, [ad Antiòchia di Pisìdia] Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono [ai Giudei]: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore:
"Io ti ho posto per essere luce delle genti,
perché tu porti la salvezza sino all'estremità della terra"».
Nell'udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero.
La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.
Dal Salmo 116 (117) R. Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode. R.
Perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia. Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. (Lc 4,18cd) Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,1-9
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio"».
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