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Questa frase è anticristiana e fomenta la superstizione. |
4. Pratiche superstiziose, uso improprio di res sacrae
Sono da biasimare coloro che utilizzano procedimenti superstiziosi, chiedendo foto o indumenti al fine di riconoscere possibili malefici, toccando alcuni punti del corpo dei fedeli al fine di “diagnosticare la presenza di entità maligne” o di “espellere negatività”, oppure suggerendo un uso improprio di res sacrae (acqua, sale, olio benedetti ecc.), che alcuni chiamano «esorcizzati». Questi sono atteggiamenti errati, che alimentano la mentalità e la prassi superstiziosa, ledono la dignità del corpo, tempio dello Spirito Santo, ed inducono ad un utilizzo magico degli oggetti benedetti, spogliandoli, di fatto, del significato reale che vuol riportare alla presenza salvifica del Cristo.
5. Coinvolgimento di figure inadeguate
È inaccettabile che alcuni Sacerdoti o operatori pastorali collaborino con cosiddetti “sensitivi” o presunti carismatici indirizzando i fedeli sofferenti da loro anziché metterli in contatto con chi ha ricevuto un peculiare ed espresso mandato dall’Ordinario del luogo per esercitare il Ministero dell’esorcismo. Peggio ancora quando è lo stesso esorcista diocesano che delega a queste figure quel compito che la Chiesa ha affidato a lui, quello cioè del discernimento autorevole di una reale azione demoniaca straordinaria, a cui si aggiunge, in alcuni casi, il lasciarsi guidare da loro per “liberare” dal maligno le persone sofferenti. Tale comportamento rifugge dalla natura del Ministero conferito all’esorcista, che richiede di farsi carico della sofferenza altrui e di non omettere il personale, regolare, scrupoloso e, in alcuni casi, gravoso tempo di discernimento necessario per verificare l’eventuale azione straordinaria del demonio e il successivo e impegnativo accompagnamento di chi ne è veramente vittima.
6. Esclusione delle scienze mediche e psicologiche
Nel discernimento, l’esorcista oltre ai criteri tradizionalmente seguiti per individuare i casi di azione straordinaria del demonio[16], può avvalersi del confronto con esorcisti di consolidata esperienza e, in alcuni casi, della consulenza di persone esperte di medicina e di psichiatria. Il Ministero dell’esorcismo, come ogni sacramentale, è al servizio dell’uomo. Non si può, pertanto, escludere aprioristicamente la consultazione delle scienze psicologiche e psichiatriche, e delle altre discipline positive, che in alcuni casi possono aiutare nella comprensione dell’origine di mali non necessariamente di origine preternaturale. Questo atteggiamento non solo è fuorviante, ma espone le persone a rischi inutili, trascurando il contributo, alle volte determinante, delle moderne discipline mediche e psicologiche.
[16] Linee Guida, cap. XII-XIII.
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