P. Cuomo, storico e benemerito
esorcista di Napoli.
PRATICHE SCORRETTE
Tenendo conto delle precedenti annotazioni atte a manifestare il senso e lo spirito di questa nota, ricordando che degli errori possibili nell’esercizio del Ministero dell’esorcismo se ne parla accuratamente nelle sopracitate Linee Guida e partendo dall’esperienza e dalla legittima preoccupazione di alcuni, l’Associazione Internazionale Esorcisti ritiene opportuno offrire dieci precisazioni al fine di illuminare alcune situazioni che vanno biasimate.
1. Disapprovazione dell’improvvisazione e del sensazionalismo
Si biasima l’atteggiamento di alcuni Sacerdoti, Consacrati e Fedeli Laici che, privi di formazione adeguata e di mandato episcopale, anziché rinviare i casi di possibile azione straordinaria del Maligno a chi ha ricevuto un peculiare ed espresso mandato dal Vescovo diocesano, si cimentano in percorsi di liberazione arbitrari, non autorizzati dalla competente autorità ecclesiastica. Ancor più grave è quando dissuadono i fedeli dal rivolgersi all’esorcista ufficiale della propria diocesi, suggerendo di cercare altre figure di esorcisti considerati “più potenti” o per sostenere l’idea di una presunta azione demoniaca straordinaria da essi individuata.
2. Centralità del Vangelo
È deplorevole che alcuni, anziché annunciare il Vangelo di Gesù Cristo che libera l’uomo dalla schiavitù del male e del peccato, concentrino la loro attenzione esclusivamente sulla presenza e sull’opera del demonio. Costoro, invece di accompagnare i sofferenti in un cammino di fede, di preghiera, di vita sacramentale e di carità, ricordando loro che «spes non confundit» (Rm 5,5), la speranza non delude, li inducono a credere che la liberazione dipenda unicamente da una ripetizione compulsiva di preghiere e benedizioni[12], quando invece la pace che viene dal Cristo e a cui tutti anelano si può ottenere solo attraverso una vita di carità, alimentata dalla Parola di Dio, dalla preghiera dalla frequenza ai sacramenti dell’Eucaristia e della Confessione e da una autentica devozione alla Vergine Immacolata.
3. Discernimento negligente
Alcuni Sacerdoti, talvolta purtroppo anche qualche esorcista, trascurando il discernimento serio e rigoroso prescritto dai Praenotanda del Rito degli esorcismi[13], utilizzano criteri estranei alla fede cattolica, avvalorando concetti di origine esoterica o new age[14]. Questo approccio è inaccettabile e contrario alla fede e alla dottrina della Chiesa[15].
[12] Il Catechismo della Chiesa Cattolica al n.1078 afferma: «Benedire è un’azione divina che dà la vita e di cui il Padre è la sorgente. La sua benedizione è insieme parola e dono (“bene-dictio”, “eu-logia”). Riferito all’uomo, questo termine significherà l’adorazione e la consegna di sé al proprio Creatore nell’azione di grazie». Il significato che il Catechismo della Chiesa Cattolica offre della benedizione è illuminante al nostro scopo: qualcosa che dà la vita, che proviene dal Padre. Mettendo insieme i concetti di parola e dono siamo aiutati a comprendere che il Ministero dell’esorcismo esercitato attraverso la parola è un dono del Padre: «Se dunque voi che siete malvagi sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano» (Mt 7,11)
[13] DESQ nn. 14-17.
[14] Espressioni quali aprire e chiudere chakra, eliminare le negatività, usare o annientare energie positive o negative, corpo astrale, bolla mistica, ecc., non appartengono al linguaggio liturgico né tantomeno a quello teologico, ma sono frutto di credenze, superstizioni e filosofie contrarie alla religione cattolica.
[15] I pronunciamenti magisteriali che condannano apertamente la pratica della new age e le dottrine a carattere esoterico sono diversi. Si rimanda, in proposito, al sito web del Dicastero della Dottrina della Fede.
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