Visualizzazioni totali

martedì 22 ottobre 2024

COSA SIGNIFICA DIRE CHE GIOVANNI PAOLO II È SANTO? / 22 ottobre 2024, memoria di san Giovanni Paolo II.



La nostra parrocchia ha un legame particolare con san Giovanni Paolo II, e anche quasi tutti noi come singoli. Anche se come tutti gli uomini e tutti Papi ha fatto errori durante il suo pontificato ( “poiché tutti quanti manchiamo in molte cose”. (Giacomo 3, 2) ),  nessuno dubita che sia santo. Per presentarlo come Beato e poi come Santo, la Chiesa ha chiesto ogni volta una conferma al Cielo e i miracoli necessari sono avvenuti. Se è santo e ha voluto da sempre applicare il Concilio Vaticano II chiamandolo “la più grande grazia spirituale che la Chiesa abbia ricevuto durante il XX° secolo”, “dove io vescovo ho potuto fare la sintesi della mia fede”, meravigliato perché ha sempre potuto partecipare a tutte le Sessioni del Concilio mentre avere l’autorizzazione di uscire dalla Polonia comunista in quei tempi non era mai scontato, significa che il Concilio Vaticano II è santo, cioè opera di Dio, e quindi Magistero. Se è Magistero autentico, deve essere applicato. Come mai da parte di molti non si parla più del Concilio e della sua applicazione? Molti, nati dopo il Concilio, non ne sanno niente. La Storia insegna che come minimo un Concilio ecumenico ha bisogno di 100 anni per essere applicato. Ma poi l’applicazione totale e universale prende più tempo ancora. Si dice che il Concilio di Trento suscitato dallo Spirito Santo per rispondere alle sfide del 1500 è stato applicato in modo totale e universale solo nella prima metà del XX° secolo, cioè dopo 400 anni e quando altre sfide e i progressi negli studi del Cristianesimo antico cominciavano a richiedere un nuovo Concilio. 

Le nostre chiese si svuotano, i nostri battezzati si imbarbariscono assieme alle Società alle quali appartengono, come se il Cristianesimo avesse perso la capacità di incidere sull’uomo moderno. Ma è così, o è perché non si annuncia il Vangelo nella sua totalità, non si cerca di formare in modo adeguato le persone che poi, donando loro i sacramenti, dichiareremo iniziati al mistero cristiano? Il Cardinal Eijk di Utrecht in questa Olanda dichiarata sinistrata sul piano cristiano più di tutte le altre nazioni dopo il Concilio, dichiara: «le parrocchie che proclamano bene la fede e celebrano con dignità sono piene!» ( Cardenal Eijk: «Las parroquias que proclaman bien la fe y celebran con dignidad están llenas» - ReL). 

Una cosa è certa: Giovanni Paolo II è santo e il Concilio è Magistero. Anzi, il Concilio ha “fatto” Giovanni Paolo II, e Giovanni Paolo II ha contribuito a fare il Concilio e a divulgarlo, ad applicarlo. Questi due nomi non possono essere dissociati. Essere devoti di Giovanni Paolo II escludendo il Concilio non è possibile, come non è possibile essere entusiasti del Concilio ed escludere il Magistero successivo, e in particolare quello  di Giovanni Paolo II. Per favore “Nuova Evangelizzazione, Nuovi Metodi, Nuovo Ardore”! Non ritorno indietro, non appiattimento, non esclusione dei nuovi doni dello Spirito, anzi, delle sue Nuove Irruzioni come scrive il Cardinale Ratzinger (I PAPI DEL TERZO MILLENNIO - Nuove irruzioni dello Spirito - Edizioni San Paolo) 


Prima Lettura  Cristo è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni  Ef 2,12-22 

Fratelli, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.

Egli infatti è la nostra pace,  colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne. Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti,  per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace,  e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,  e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.

Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.  Parola di Dio.


Salmo Responsoriale  Dal Sal 84 (85) R. Il Signore annuncia la pace al suo popolo.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,  perché la sua gloria abiti la nostra terra. R.

Amore e verità s’incontreranno,  giustizia e pace si baceranno.  Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. R.

Certo, il Signore donerà il suo bene  e la nostra terra darà il suo frutto;  giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino. R.


Acclamazione al Vangelo  Alleluia, alleluia.  Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo. (Lc 21,36)  Alleluia.

Vangelo Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli.

Dal Vangelo secondo Luca  Lc 12,35-38

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.

Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.

E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».  Parola del Signore.


Nessun commento:

Posta un commento