Ieri (La
Gioia del Vangelo: CON QUALE AUTORITA' FAI QUESTE COSE? / lunedì III sett. di
Avvento, Madonna di Guadalupe.) abbiamo visto Gesù
che, alla domanda dei Capi del Tempio sulla sua identità e missione, risponde con
un’altra domanda: che dite di Giovanni Battista? Infatti non hanno preso
posizione sul Battista come era il loro dovere. Rispondendo a una domanda con un’altra domanda
Gesù non usa la sua abilità e padronanza delle situazioni per mettersi al riparo da una polemica ma vuole aiutare i suoi
interlocutori a convertirsi. Infatti dopo che essi gli hanno risposto
diplomaticamente che non sanno qual è l’origine del battesimo del Battista
(umana o divina) Gesù incalza con una parabola: non importa il passato ma la
decisione di oggi. I pubblicani e le prostitute che si convertono si trovano in
una posizione migliore di chi "non ha mai fatto grandi peccati" ma non si apre oggi
agli appelli di Dio. “Ascoltate
oggi la sua voce: «Non indurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di
Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur
avendo visto le mie opere”. (Salmo 94,8-9). Ed ecco che Gesù conclude
con una frase sorprendente che vogliamo meditare: «Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete
nemmeno pentiti così da credergli». Ma non è forse la fede che genera la
conversione? Certamente ma la fede va vissuta, alimentata e la conversione è un’opera
continua. Chi è già discepolo non è arrivato, anzi, pur vivendo serenamente
sotto la protezione della grazia, sa che se non si converte ogni giorno il
demonio cercherà di tornare e c'è il pericolo che “la nuova condizione di quell'uomo diventa
peggiore della prima”. (Matteo
12,45; Luca 11,26).
Cosa significa questo concretamente
per noi? Innanzitutto è un invito a convertirsi ogni giorno. Padre
Pio, con tutte le stigmate!, sentiva questa esigenza da parte del Signore pur non
vedendo come e dove convertirsi, e quindi ne chiedeva la grazia con più insistenza.
Non faceva come troppo succede: “ma io sono già convertito; in che cosa mi dovrei convertire?” e lasciamo perdere…. Ma in questo Vangelo
c'è altro. Dio ha dato un segno evidente che ai farisei è difficile da
accettare, forse anche da comprendere. E quindi invece di supplicare il Signore
di illuminarli e di rendere il loro cuore docile, si appigliano a qualsiasi
pretesto per mettere da parte il messaggio del Battista. La stessa cosa succede
anche oggi nella Chiesa. Anche riguardo al Magistero. È anormale che dopo sessant’anni,
Papa Francesco debba ricordare che tutto il Concilio è Magistero solenne. È anormale
che appelli ripetuti dei Papi non siano nemmeno presi in
considerazione, ecc. Poi ci sono tutti i punti della vita di ciascuno
di noi. Quando ci si presenta qualcosa di difficile da mettere in pratica o da
capire, non si deve scartarlo (non posso, non è per me, già so quello che è buono,
ecc.) ma bisogna pregare e convertirsi per poter credere. Se uno non è disposto a cambiare, a mettersi in discussione, il suo cuore non si aprirà mai, non crederà.
Dal libro del profeta Sofonìa Sof
3,1-2.9-13
Così dice il Signore:
«Guai alla città ribelle e impura,
alla città che opprime!
Non ha ascoltato la voce,
non ha accettato la correzione.
Non ha confidato nel Signore,
non si è rivolta al suo Dio».
«Allora io darò ai popoli un labbro puro,
perché invochino tutti il nome del Signore
e lo servano tutti sotto lo stesso giogo.
Da oltre i fiumi di Etiopia
coloro che mi pregano,
tutti quelli che ho disperso, mi porteranno offerte.
In quel giorno non avrai vergogna
di tutti i misfatti commessi contro di me,
perché allora allontanerò da te
tutti i superbi gaudenti,
e tu cesserai di inorgoglirti
sopra il mio santo monte.
Lascerò in mezzo a te
un popolo umile e povero».
Confiderà nel nome del Signore
il resto d'Israele.
Non commetteranno più iniquità
e non proferiranno menzogna;
non si troverà più nella loro bocca
una lingua fraudolenta.
Potranno pascolare e riposare
senza che alcuno li molesti. Parola di
Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 33 (34)
R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce. R.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia,
alleluia. Vieni, Signore, non tardare: perdona i peccati del tuo popolo. Alleluia.
Vangelo È venuto Giovanni e i peccatori gli hanno creduto.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 21,28-32
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse:
"Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna". Ed egli rispose: "Non
ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo
stesso. Ed egli rispose: "Sì, signore". Ma non vi andò. Chi dei due
ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi
passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della
giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli
hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete
nemmeno pentiti così da credergli».
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