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sabato 10 dicembre 2022

COSA SIGNIFICA ENTRARE IN NOVIZIATO? / 8 DICEMBRE, LA VESTIZIONE DI SUOR MARIA FRANCESCA.

 

Seguire i passi Maria!
Una deliziosa immagine che mi è stata
mandata in risposta al mio post 
dell'Immacolata.

    Francesca con l'abito da postulante.

Per la vestizione, la postulante si presenta con la veste battesimale




Dopo la vestizione. La corona di rose significa
 la corona di spine di Cristo: gloriosa e bella come le rose
 che però hanno anche le spine.

L’otto dicembre, Solennità dell’Immacolata, ho partecipato con grande gioia assieme alla famiglia alla vestizione/entrata in noviziato di Francesca che conosco da quando era bambina. La (mia) vestizione tra i FMR aveva un senso profondo ma era una celebrazione intima con solo i membri della comunità religiosa. Per Francesca c'è stato un concorso di amici che ha sorpreso tutti e ha contribuito al clima di festa. Un vero momento di grazia. Voglio fermarmi, con il dialogo iniziale, sulla profondità del rito stesso:

 

Celebrante: Figlia carissima, cosa domandi?

Postulante: La misericordia di Dio, la povertà dell’Ordine e la compagnia delle sorelle in questo monastero dei Santi Teresa e Giuseppe di Monache Scalze della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. Desidero seguire Cristo Crocifisso e Maria, sua madre, essere povera, obbediente e casta, vivere in perenne orazione, incontro di amicizia con Dio nella solitudine e fondamento di questa casa, immolarmi generosamente nella penitenza, servire nella vita contemplativa fervorosa la Santa Chiesa e tutti gli uomini, formando con le sorelle un cuor solo e un’anima sola, osservando la nostra Regola e le nostre Costituzioni.

Celebrante: Dio, Padre misericordioso, ti assista nel tuo cammino e Cristo, maestro di verità, illumini i nostri cuori.

Tutti: Amen

Priora: Dio fonte di ogni vocazione nella Chiesa, ascolta la preghiera di questa tua figlia, Francesca, che per servirti più perfettamente desidera essere accolta nella nostra famiglia teresiana; e fa che la partecipazione alla vita comune di queste sorelle della Beata Vergine Maria diventi sempre più una vera comunione d’amore. Per Cristo nostro Signore.

Tutti: Amen.

 

A parole mie, riporto il commento molto bello del celebrante sulla richiesta della postulante:

“chiedere la misericordia di Dio” significa che tutti abbiamo bisogno della misericordia di Dio. Ci verrebbe da dire “tutti, ma più o meno, secondo i peccati che abbiamo fatto!” Non è così, perché Dio è la Misericordia e incontrare lui, vivere con lui significa rinascere dalla Misericordia. Rinascere, quindi radicalmente, diventare misericordia. Inoltre, logicamente, la Misericordia si vuole donare e uno chiede la misericordia per diventare canale di misericordia, per riversarla sul mondo e su ogni creatura.

Chiedere “la povertà dell’Ordine” è desiderare vivere nel modo semplice e povero del monastero stabilito dalla regola. La povertà è la madre e il baluardo della vocazione diceva sant’Ignazio di Loyola. La povertà deve quindi essere sempre materiale. Ma non avrebbe valore se non fosse soprattutto spirituale. Ecco che la povertà dell’Ordine comprende le imperfezioni delle sorelle, l’umiltà e i limiti di una vita nascosta, nella grazia dell’obbedienza. Significa aver compreso profondamente il mistero dell’Incarnazione e abbracciare con amore tutte le imperfezioni che si incontreranno.

“La compagnia delle sorelle” è la ricchezza e il sostegno della fraternità, della comunione, e cioè della Chiesa nel suo volto concreto. Inoltre la postulante chiede la compagnia delle sorelle di quel monastero per radicarsi profondamente in un luogo, in una comunità, che accanto a tanti lati positivi potrà anche apparire limitante.

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