"Andate a chiedere a Gesù..." |
Il Vangelo di oggi ripropone nella versione di Luca
l’essenziale del Vangelo di domenica scorsa, III di Avvento, (Mt 11,
2-11) che non ho avuto il tempo di
commentare. In breve:
Il Battista, malgrado la grazia che lo abita (Luca
1,15), fatica a riconoscere in Gesù il Messia atteso.
D’altronde neppure la Vergine Maria sapeva tutto e quindi meditava nel suo
cuore ciò che riguardava suo figlio. Come potremmo noi pensare di sapere anche solo
abbastanza?
Agli inviati del Battista che chiedono chi egli è, Gesù
indica il suo operato. Il Battista conosce le profezie sui tempi messianici. Giudicherà
quindi da sé – assieme ai suoi discepoli - se Gesù è Colui che
deve venire. Da parte di Gesù è umiltà. Dobbiamo anche noi farci conoscere
dalle nostre opere e non proclamare ai quattro venti le nostre eccellenti qualità.
San Paolo scrive ai Corinti: “Di
me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze. Certo,
se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità; ma evito
di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me”. (1 Cor 12,5-6). È anche saggezza: Gesù vuol essere conosciuto
attraverso il contatto intimo con lui e una ricerca sincera. Per troppo tempo ci
si è abituati a conoscere Gesù come una risposta del catechismo e un dato della nostra
cultura cristiana. Ma chi si ferma a questo livello non ha conosciuto Gesù. Questo
è il motivo per cui tanti oggi rigettano la fede cristiana: ciò che è stato loro
presentato è totalmente insoddisfacente, estraneo alla vita dell’uomo e
incapace di salvarlo.
Anche chi attira le persone solo con la prospettiva
(talvolta la promessa!) di ottenere grazie e guarigioni si rivela insufficiente
e anche fuorviante. Nonostante tutto, per il bisogno di sperare delle persone, queste
proposte avranno sempre “clienti”, come il gioco d’azzardo, l’oroscopo e i maghi hanno e avranno sempre clienti. La religiosità popolare
che trascura di formarsi alla sequela di Cristo soddisfa proprio chi vuole sentirsi
religioso senza diventare cristiano, cioè discepolo di Cristo.
Proprio perché credere in lui esige di uscire da sé stessi
e seguire una Parola nuova, Gesù è consapevole che le sue azioni e il suo
insegnamento possono scandalizzare chiunque. Aspettiamoci che la sua Parola ci
scandalizzi, per poter superare lo scandalo.
Prima
Lettura Is 45, 6-8. 18. 21-25
Stillate, cieli, dall'alto.
Dal libro del profeta Isaìa
«Io sono il Signore, non ce n’è altri.
Io formo la luce e creo le tenebre,
faccio il bene e provoco la sciagura;
io, il Signore, compio tutto questo.
Stillate, cieli, dall’alto
e le nubi facciano piovere la giustizia;
si apra la terra e produca la salvezza
e germogli insieme la giustizia.
Io, il Signore, ho creato tutto questo».
Poiché così dice il Signore,
che ha creato i cieli,
egli, il Dio che ha plasmato
e fatto la terra e l’ha resa stabile,
non l’ha creata vuota,
ma l’ha plasmata perché fosse abitata:
«Io sono il Signore, non ce n’è altri.
Non sono forse io, il Signore?
Fuori di me non c’è altro dio;
un dio giusto e salvatore
non c’è all’infuori di me.
Volgetevi a me e sarete salvi,
voi tutti confini della terra,
perché io sono Dio, non ce n’è altri.
Lo giuro su me stesso,
dalla mia bocca esce la giustizia,
una parola che non torna indietro:
davanti a me si piegherà ogni ginocchio,
per me giurerà ogni lingua».
Si dirà: «Solo nel Signore
si trovano giustizia e potenza!».
Verso di lui verranno, coperti di vergogna,
quanti ardevano d’ira contro di lui.
Dal Signore otterrà giustizia e gloria
tutta la stirpe d’Israele.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 84
Stillate cieli dall’alto e le nubi facciano piovere il giusto.
Ascolterò
che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore
e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo,
il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Canto al Vangelo Is
40, 9
Alleluia, alleluia.
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie;
ecco, il Signore Dio viene con potenza.
Alleluia.
Vangelo Lc 7, 19-23
Riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito.
Dal vangelo
secondo Luca
In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al
Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te
per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti
cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate
e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la
vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti
risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non
trova in me motivo di scandalo!».
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