Nel 1981, “Familiaris
Consortio” chiedeva itinerari
catecumenali per la preparazione al matrimonio. Sotto l’impulso di Papa Francesco che ha
aperto questo tema fin dalla sua elezione, il 15 giugno scorso,
come frutto dell’anno “Amoris Laetitia” e di varie esperienze concrete in
alcune Diocesi, innanzitutto a Roma, il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha pubblicato Orientamenti dal titolo “Itinerari
catecumenali per la vita matrimoniale”.
Dal 1981, non vedo parrocchie o diocesi che abbiano accolto integralmente l’invito di Papa Giovanni Paolo II tranne chi ha il Cammino Neocatecumenale. Ma anche questi ultimi
“Orientamenti”, a mia conoscenza, non suscitano grande interesse. Eppure la
famiglia è la base naturale della società umana e della Chiesa. Da essa dipende
l’equilibrio e la trasmissione dei valori e il futuro stesso dell’Umanità e
della Chiesa. E oggi è la realtà più attaccata. Ora, la pastorale comune di
preparazione al matrimonio continua a produrre matrimoni nulli, oppure validi
ma con sposi talmente impreparati da non essere capaci di superare le
inevitabili prime crisi, per cui molti finiscono rapidamente con separazioni e
divorzi e, col tempo, con nuove unioni. Papa Francesco trae anche un’altra conclusione:
nei confronti dei fidanzati è un’ingiustizia non proporre loro una solida preparazione
al matrimonio, come – aggiungo io – ogni parrocchia ha il dovere di giustizia
verso tutti di proporre un catecumenato serio e profondo sia pre che
post-battesimale. Non è normale che, come ancora domenica scorsa, un padrino dopo
aver fatto l’incontro di preparazione al battesimo e celebrato il rito mi dica:
“il mio compito è di prendermi cura del bambino (solo su un piano umano
affettivo)!” Egli ha appena promesso qualche minuto prima di aiutare i
genitori ad educarlo nella fede! Non è possibile che dopo aver preso l’impegno
di educare il suo bambino nella fede, il padre dica: “la Cresima, vabbè, se
vorrà” nel senso che, tutto sommato, la Cresima è facoltativa e la famiglia non
deve influire sulla scelta del ragazzo. Certamente
non si costringe un figlio a fare la Cresima. Ma un padre che crede che il più grande
tesoro che può dare è trasmettergli la fede non dice “vabbè” riguardo
ai sacramenti. Dio dice di Abramo: “Infatti
io l'ho scelto, perché egli obblighi
i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad
agire con giustizia e diritto, perché il Signore realizzi per Abramo quanto gli
ha promesso» “(Gen.
18,19, vedi anche 17:9 ). Perché lo
dimentichiamo?
Come per altri documenti, pubblicherò quindi a puntate questi “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale”. Ma, in anteprima, ecco il n. 66 di “Familiaris Consortio” al quale Papa Francesco fa riferimento. Vedremo che tutti gli elementi fondamentali sono già presenti, quarant’uno anni fa! Perché non si è dato ascolto? Lo Spirito Santo non dà forse al Papa un discernimento universale per il nostro bene a tutti?
FAMILIARIS CONSORTIO
La preparazione (AL MATRIMONIO).
66. Più che mai necessaria ai nostri giorni è la preparazione dei
giovani al matrimonio e alla vita familiare. In alcuni Paesi sono ancora le
famiglie stesse che, secondo antiche usanze, si riservano di trasmettere ai
giovani i valori riguardanti la vita matrimoniale e familiare, mediante una
progressiva opera di educazione o iniziazione. Ma i mutamenti sopravvenuti in
seno a quasi tutte le società moderne esigono che non solo la famiglia, ma
anche la società e la Chiesa siano impegnate nello sforzo di preparare
adeguatamente i giovani alle responsabilità del loro domani. Molti fenomeni
negativi che oggi si lamentano nella vita familiare derivano dal fatto che,
nelle nuove situazioni, i giovani non solo perdono di vista la giusta gerarchia
dei valori, ma, non possedendo più criteri sicuri di comportamento, non sanno
come affrontare e risolvere le nuove difficoltà. L'esperienza però insegna che
i giovani ben preparati alla vita familiare in genere riescono meglio degli
altri.
Ciò vale ancor più per il matrimonio cristiano, il cui influsso
si estende sulla santità di tanti uomini e donne. Per questo la Chiesa deve
promuovere migliori e più intensi programmi di preparazione al matrimonio, per
eliminare, il più possibile, le difficoltà in cui si dibattono tante coppie a
ancor più per favorire positivamente il sorgere e il maturare dei matrimoni
riusciti.
La preparazione al matrimonio va
vista e attuata come un processo graduale e continuo. Essa, infatti, comporta tre principali momenti: una preparazione
remota, una prossima e una immediata.
La preparazione remota ha inizio fin dall'infanzia, in quella saggia pedagogia
familiare, orientata a condurre i fanciulli a scoprire se stessi come esseri
dotati di una ricca e complessa psicologia e di una personalità particolare con
le proprie forze e debolezze. E' il periodo in cui va istillata la stima per
ogni autentico valore umano, sia nei rapporti interpersonali, sia in quelli
sociali, con quel che ciò significa per la formazione del carattere, per il
dominio ed il retto uso delle proprie inclinazioni, per il modo di considerare
e incontrare le persone dell'altro sesso, e così via. E' richiesta, inoltre,
specialmente per i cristiani, una solida formazione spirituale e catechetica,
che sappia mostrare nel matrimonio una vera vocazione e missione, senza
escludere la possibilità del dono totale di sé a Dio nella vocazione alla vita
sacerdotale o religiosa.
Su questa base in seguito si imposterà, a largo respiro, la preparazione prossima, la quale - dall'età opportuna e con un'adeguata
catechesi, come in un cammino catecumenale - comporta una più
specifica preparazione ai sacramenti, quasi una loro riscoperta. Questa
rinnovata catechesi di quanti si preparano al matrimonio cristiano è del tutto
necessaria, affinché il sacramento sia celebrato e vissuto con le dovute
disposizioni morali e spirituali. La formazione religiosa dei giovani dovrà
essere integrata, al momento conveniente e secondo le varie esigenze concrete,
da una preparazione alla vita a due che, presentando
il matrimonio come un rapporto interpersonale dell'uomo e della donna da
svilupparsi continuamente, stimoli ad approfondire i problemi della
sessualità coniugale e della paternità responsabile, con le conoscenze
medico-biologiche essenziali che vi sono connesse, ed avvii alla familiarità
con retti metodi di educazione dei figli, favorendo l'acquisizione degli
elementi di base per un'ordinata conduzione della famiglia (lavoro stabile,
sufficiente disponibilità finanziaria, saggia amministrazione, nozioni di
economia domestica, ecc.).
Infine non si dovrà tralasciare la
preparazione all'apostolato familiare, alla fraternità e collaborazione con le
altre famiglie, all'inserimento attivo in gruppi, associazioni, movimenti
e iniziative che hanno per finalità il bene umano e
cristiano della famiglia.
La preparazione immediata a celebrare il sacramento del matrimonio deve aver luogo negli
ultimi mesi e settimane che precedono le nozze quasi a dare un nuovo
significato, nuovo contenuto e forma nuova al cosiddetto esame prematrimoniale
richiesto dal diritto canonico. Sempre necessaria in ogni caso, tale
preparazione si impone con maggiore urgenza per quei fidanzati che ancora
presentassero carenze e difficoltà nella dottrina e nella pratica cristiana.
Tra gli elementi da comunicare in
questo cammino di fede, analogo al catecumenato, ci deve essere anche
una conoscenza approfondita del mistero di Cristo e della Chiesa, dei
significati di grazia e di responsabilità del matrimonio cristiano, nonché la
preparazione a prendere parte attiva e consapevole ai riti della liturgia
nuziale.
Alle diverse fasi della preparazione al matrimonio - che abbiamo
descritto solo a grandi linee indicative - devono sentirsi impegnate la
famiglia cristiana e tutta la comunità ecclesiale. E' auspicabile che le
conferenze episcopali, come sono interessate ad opportune iniziative per
aiutare i futuri sposi ad essere più consapevoli della serietà della loro
scelta e i pastori d'anime ad accertarsi delle loro convenienti disposizioni,
così curino che sia emanato un Direttorio per la pastorale della famiglia. In
esso si dovranno stabilire, anzitutto, gli elementi minimi di contenuto, di
durata e di metodo dei «Corsi di preparazione», equilibrando fra loro i diversi
aspetti - dottrinali, pedagogici, legali e medici - che interessano il
matrimonio, e strutturandoli in modo che quanti si preparano al matrimonio, al
di là di un approfondimento intellettuale, si sentano spinti ad inserirsi
vitalmente nella comunità ecclesiale.
Benché il carattere di necessità e di obbligatorietà della
preparazione immediata al matrimonio non sia da sottovalutare - ciò che
succederebbe qualora se ne concedesse facilmente la dispensa - tuttavia, tale
preparazione, deve essere sempre proposta e attuata in modo che la sua
eventuale omissione non sia di impedimento per la celebrazione delle nozze.
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