L'albero con le sue radici è una buona immagine della Tradizione cristiana: le radici sono le stesse, i rami e il fogliame crescono e si rinnovano. |
Le crea problema che alcune correnti storicamente più
vicine alla Chiesa credano che non si dà la stessa attenzione alle questioni
della dottrina?
L’attenzione si mantiene a lo
stesso livello. A volte ci sono posizioni di fede immatura che non si sentono
sicure e si legano a una cosa, si afferrano a ciò che si faceva prima. Il
problema non è la tradizione. La Tradizione
è la fonte di ispirazione. La Tradizione
sono le nostre radici che ti fanno crescere e vanno avanti crescendo e ti fanno
crescere in verticale. Il problema è quando si va indietro.
In che senso?
In italiano lo chiamo "indietrismo": “no, meglio stare come si faceva prima”, “è più sicuro”, “non
rischiare”. Questo è andare indietro. E la Lettera agli Ebrei dice: “Noi non
siamo gente che va indietro, ma avanti”. Questo è il peccato di andare indietro
per sicurezza. E credo che è quello che succede nella Chiesa.
Per timore del presente o del futuro?
Del futuro. Diceva un musicista
che la tradizione è la garanzia del
futuro. E un altro diceva che la
tradizione è la fede viva dei morti; il tradizionalismo è la fede morta dei
vivi. La tradizione ti deve tirare verso l’alto, ti fa crescere.
Ortega y Gasset ha scritto che gli piaceva il passato
precisamente perché è passato e il problema lo hanno coloro che vogliono
convertire il passato in presente.
Il passato ispira il presente.
Ciò che voglio dire è che non funziona il tentativo di tutto impacchettare. La
fede si sviluppa, cresce, e la morale cresce, però naturalmente non in
qualsiasi modo. Vincenzo di Lerino diceva che questo sviluppo deve essere ‘ut
annis consolidetur, dilatetur tempore, sublimetur aetate’. Ossia, in modo che
crescendo si consolidi, si faccia più ampio col tempo e molto più fino col
passare degli anni.
Quando Lei era Cardinale disse: “Cerco di essere
fedele alla Chiesa ma sempre aperto al dialogo”
Senza un orizzonte non puoi
vivere. Devi avere le radici della fede ben radicate, però con un orizzonte per
crescere. Altrimenti non ci sarebbe libertà, non ci sarebbe libertà cristiana.
Traduzione mia dall'intervista di Papa Francesco a ABC (Intervista completa.pdf - Google Drive). Parlando di "indietrismo" Papa Francesco tocca un punto sensibile molto presente e comune. Spesso questa paura del futuro, si associa all'ignoranza. Non conoscendo le radici della fede, ma soltanto le espressioni esteriori che sono state loro comunicate, confondono queste espressioni esteriori con l'essenza della fede e quindi non possono evolvere.
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