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giovedì 13 agosto 2020

FALLIRONO COME UN ARCO ALLENTATO / 800 martiri di Otranto 13 agosto



Chi pensa che il Dio dell’Antico Testamento sia diverso, meno misericordioso di quello del Nuovo Testamento, legga queste letture. Il gesto simbolico del profeta Ezechiele è una misericordia perché mette gli israeliti di fronte alla realtà e li invita alla conversione. E, come sappiamo, infinite volte Dio ha allontanato il castigo per la conversione del popolo o almeno di una minoranza, talvolta per la preghiera di intercessione di uno solo. D'altro canto, la straordinaria offerta di misericordia di Dio nella parabola del Vangelo implica però che chi ha avuto condonato il debito, faccia altrettanto con i suoi simili, altrimenti ci sarà una condanna pesante. E Gesù, in questo, non da nessun insegnamento che non sia già conosciuto.
Colpisce l’immagine del salmo: fallirono come un arco allentato”. Non usiamo più archi e frecce se non per divertimento e non è neppure uno sport molto diffuso. Ma forse qualcuno, come me, nell’infanzia ha fabbricato archi con rami di albero di nocciola e qualche spago. In ogni caso comprendiamo facilmente il senso dell’immagine: l’arco allentato ha tutti i suoi elementi, ma la freccia non parte, oppure va in una direzione incontrollabile e non molto lontano. Nei nostri archi di bambini, la corda non bloccata da una tacca scivolava sul legno al momento di tendere l’arco che non serve a niente senza la giusta tensione tra il legno e la corda. Nell'antichità, l’arco come strumento di caccia e di guerra aveva una funzione molto importante. Raggiungere il bersaglio era vitale. Ecco, forse ho tutti gli elementi della vita spirituale, preghiere, messa, comunioni, confessioni, ma senza tensione spirituale, una fede viva che mi sostiene nella conversione quotidiana, succede poco o nulla.

Gli 800 martiri di Otranto erano per lo più gente comune, ma avevano questa tensione spirituale e, al momento della prova, hanno offerto la loro vita per non rinnegare la Vera Vita che possedevano già nel cuore e che si è aperta a loro radiosa sotto i colpi delle scimitarre.

Prima Lettura   Ez 12, 1-12
Di giorno, davanti ai loro occhi, emigrerai.
Dal libro del profeta Ezechièle
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genìa di ribelli.
Tu, figlio dell’uomo, fatti un bagaglio da esule e di giorno, davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare; davanti ai loro occhi emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo. Forse comprenderanno che sono una genìa di ribelli. Davanti ai loro occhi prepara di giorno il tuo bagaglio, come fosse il bagaglio di un esule. Davanti a loro uscirai però al tramonto, come partono gli esiliati. Fa’ alla loro presenza un’apertura nel muro ed esci di lì. Alla loro presenza mettiti il bagaglio sulle spalle ed esci nell’oscurità. Ti coprirai la faccia, in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti».
Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come quello di un esule e, sul tramonto, feci un foro nel muro con le mani. Uscii nell’oscurità e sotto i loro occhi mi misi il bagaglio sulle spalle.
Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, non ti ha chiesto la casa d’Israele, quella genìa di ribelli, che cosa stai facendo? Rispondi loro: Così dice il Signore Dio: Questo messaggio è per il principe di Gerusalemme e per tutta la casa d’Israele che vi abita.
Tu dirai: Io sono un simbolo per voi. Quello che ho fatto io, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù. Il principe che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio sulle spalle, nell’oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese». 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 77
Proclameremo le tue opere, Signore.

Si ribellarono a Dio, l’Altissimo,
e non osservarono i suoi insegnamenti.
Deviarono e tradirono come i loro padri,
fallirono come un arco allentato.
Lo provocarono con le loro alture sacre
e con i loro idoli lo resero geloso.
Dio udì e s’infiammò,
e respinse duramente Israele.
Ridusse in schiavitù la sua forza,
il suo splendore in potere del nemico.
Diede il suo popolo in preda alla spada
e s’infiammò contro la sua eredità.  

Canto al Vangelo
    Sal 118, 135
Alleluia, alleluia.

Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Alleluia.


Vangelo   
Mt 18, 21 - 19,1
Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?».
E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.

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