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domenica 23 agosto 2020

PIETRO E IL POPOLO UNITO A LUI, INSIEME MESSIA DEL SIGNORE / XXI Dom A,T.O.


Isaia passa a Eliakìm il potere di Unto del Signore. Le espressioni usate annunciano Gesù Cristo, ma descrivono il ruolo di Eliakìm che sarà un Servitore fidato del Re, Messia di Dio nella sua generazione. Poi questa Unzione passerà ad altri, fino a Gesù. E anche se Gesù è la pienezza e “dalla sua pienezza tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia” (Giovanni 1,16), anche Gesù passa ad altri la chiave della casa di Davide. Dopo Gesù il Messia sarà Pietro e la Chiesa.
Infatti Pietro nella sua generazione sarà il piolo conficcato in luogo solido, la pietra sulla quale sarà edificata la Comunità di Gesù. E in ogni generazione c'è Pietro, che si chiama Lino, Cleto, Clemente, Sisto, fino a Giovanni Paolo, Benedetto e Francesco. Quanto dobbiamo ringraziare per avere il dono di Pietro in mezzo a noi! Anche se umanamente un Papa può avere qualità e santità diverse da un altro, anche se, legittimamente, un Papa può piacere di più o piacere di meno, egli è Pietro. San Francesco non era appiattito sulle idee di Pietro, che sia stato Innocenzo o Onorio, altrimenti non avrebbe mai incontrato il Sultano a Damietta diventando suo amico. Ma aveva promesso “obbedienza e ossequio  al signor papa Onorio e ai suoi successori canonicamente eletti” (Regola bollata I) ed è stato fedele alla sua promessa. Obbedienza e ossequio(!!!). Quanti oggi si credono profeti perché non obbediscono e mancano di rispetto al Papa. Sono forse più intelligenti di san Francesco? Più santi di lui? Più intelligenti e santi di Gesù che ha stabilito una roccia a nostra guida e salvezza?
Ma è tutta la Chiesa, tutto il popolo, che, unito a Pietro, riceve l’unzione e la promessa che le “potenze degli inferi non prevarranno su di essa”! In questa tua generazione tu fai parte del popolo sacerdotale, del popolo Messia. Cristiano, diventa ciò che sei! La prima generazione cristiana ha incendiato il mondo. Come mai, la nostra generazione sembra in ritirata un po’ ovunque?
Nella recente Istruzione Vaticana “La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa del 29 giugno scorso, leggiamo al n. 21.:  
Percorrendo gli Atti degli Apostoli, ci si rende conto del protagonismo della Parola di Dio, potenza interiore che opera la conversione dei cuori. Essa è il cibo che alimenta i discepoli del Signore e li fa testimoni del Vangelo nelle diverse condizioni di vita. La Scrittura contiene una forza profetica che la rende sempre viva. Occorre, quindi, che la parrocchia educhi alla lettura e alla meditazione della Parola di Dio attraverso proposte diversificate di annuncio[22], assumendo forme comunicative limpide e comprensibili, che raccontino il Signore Gesù secondo la testimonianza sempre nuova del kerigma[23].
È così nella mia parrocchia, nel mio gruppo o nella mia comunità? Per qualcuno queste espressioni e in particolare la parola Kerigma evocano realtà astruse o vaghe. Certo non contano le parole ma il loro contenuto. Ma talvolta manca il contenuto di queste espressioni o parole nella vita parrocchiale. E perché, se questo è l’essenza della vita redenta, della speranza cristiana? La risposta è una sola. Alla radice c'è la mancanza di fede che, per paura della morte, induce a sviare discorsi e attività verso altri temi. Non si parla di risurrezione e di vita eterna perché prima di risorgere Gesù è morto sulla croce e preferisco non parlare di morte, né di morte in croce.

Prima Lettura  Is 22, 19-23
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide.
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo:
«Ti toglierò la carica,
ti rovescerò dal tuo posto.
In quel giorno avverrà
che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkìa;
lo rivestirò con la tua tunica,
lo cingerò della tua cintura
e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda.
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide:
se egli apre, nessuno chiuderà;
se egli chiude, nessuno potrà aprire.
Lo conficcherò come un piolo in luogo solido
e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre».

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 137
Signore, il tuo amore è per sempre.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
 
Seconda Lettura
  Rm 11, 33-36
Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!
Infatti,
chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore?
O chi mai è stato suo consigliere?
O chi gli ha dato qualcosa per primo
tanto da riceverne il contraccambio?
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

Canto al Vangelo
  Mt 16,18
Alleluia, alleluia.

Tu sei Pietro, e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa
e le porte degli inferi non prevarranno su di essa.
Alleluia.

   
Vangelo  Mt 16, 13-20
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. 

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