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giovedì 6 agosto 2020

VIOLENZA E DRAMMI NEL MONDO

Esplosione a Beirut.

A Nantes in Francia, il mese scorso un incendio doloso ha distrutto tesori d’arte e danneggiato la Cattedrale. Qualc
uno si è precipitato ad accusare i musulmani. Invece il colpevole ha confessato: è un battezzato, cattolico. Perché non aver aspettato il risultato dell’inchiesta e aver gettato benzina sul fuoco?

È vero, gli episodi di violenza contro le chiese e i simboli cristiani aumentano ovunque. In questi giorni anche la Cattedrale di Managua è stata vittima di un incendio. E sia i vescovi del Nicaragua che il Papa stesso, insistono per dire che c'è stata una mano criminale e reclamano una inchiesta seria, ma il governo nicchia. Purtroppo è la violenza che aumenta ovunque nel mondo contro i luoghi di culto e i credenti di tutte le religioni. La violenza aumenta anche contro chi è diverso da me. Il razzismo non è per nulla superato. La violenza aumenta contro chi non la pensa come me o semplicemente mi dà fastidio. Molti fanno dell’aggressione uno strumento di propaganda politica più che nel passato.

È chiaro che se, come insegnano molti, sono io il centro del mondo, posso decidere in autonomia chi sono, chi voglio essere, e posso cambiare domani, se lo scopo, la legge della mia vita è solo star bene e cercare in tutto gusto alla vita senza speranza che vada al di là del momento e soprattutto della morte, è molto probabile che per essere felice cercherò di seguire in tutto il mio egoismo. Allora “l’inferno sono gli altri”, come diceva Jean Paul Sartre. È vero, in pratica nessuno serve totalmente e costantemente il proprio egoismo, come, purtroppo noi credenti non siamo mai abbastanza coerenti con la carità che ci insegna Gesù. Ma è molto più facile avere la carità, la condivisione, l’umiltà, la ricerca della giustizia per tutti, come punti di riferimento se credo in Dio e nella ricompensa dei giusti. D’altra parte, l’aver bisogno degli altri, la paura di rimanere da soli, non è in sé amore. Può essere ancora solo ricerca di se stessi. Tutti i matrimoni che naufragano dopo pochi anni, magari abbandonando di fatto uno o più bambini piccoli ne sono la prova. Era bello incontrarsi, innamorarsi, stare insieme, ci sentivamo finalmente più completi, appagati, poi viene il momento in cui avrei bisogno di morire a me stesso per amare veramente, in linguaggio cristiano, avrei bisogno della croce di Cristo, e non avendola, tutto finisce. Inutile accusare. Questo è la prospettiva normale di chi non ha una roccia, non si sa amato da un amore eterno. Senza sentire profondo nel cuore della propria vita la forza dell'amore, nessuno ce la fa. In un paese della Francia (Biron) hanno proposto un questionario alla gente e tra la domande una chiedeva: c'è secondo lei qualcosa per cui vale la pena dare la propria vita? E hanno scritto le risposte sul monumento ai morti della prima guerra mondiale.Tanti hanno detto che la vita era loro e nulla giustificava che potessero sacrificarla per una qualsiasi causa.

A Beirut è successo un dramma terribile. Era stato sequestrato il carico di una nave e questo carico è esploso. Sono stati arrestati tutti i responsabili del porto in custodia cautelare. Al momento in cui il Libano attraversa una crisi enorme e in cui il Cardinale Béchara Boutros Rahi aveva richiamato fortemente la classe politica ai suoi doveri, nessuno osa pensare ad un gesto criminale che voglia destabilizzare ancora di più questo paese che un tempo era chiamato la “Svizzera del medio Oriente”. In ogni caso, il mondo ha bisogno che ognuno di noi, dove sta e secondo le sue possibilità, ermi la violenza, seguendo l’esempio di Gesù.

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