Pregando per i nostri
defunti preghiamo per dei vivi ancora toccati dalla morte dalla quale aspirano
a liberarsi al più presto. Perché finalmente hanno capito: era meglio vivere il
Vangelo fino in fondo confidando in Dio che non ha mai schiacciato nessuno ma chiede
solo fiducia ancora e ancora e ancora.
E di santità c'è tanto
bisogno. Di quella grande: quanto mancherebbe alla nostra storia, alla nostra civiltà
se non ci fossero stati san Francesco e santa Caterina da Siena, patroni d’Italia, e tutti gli altri?
C'è bisogno anche della santità della porta accanto che ci sostiene giorno dopo giorno,
sostiene il tessuto sociale, forma un popolo. In piena guerra civile algerina
il vescovo di Orano, Pierre Claverie (sarà beatificato assieme ad altri 18 cristiani
uccisi in quel periodo il prossimo 8 dicembre. Ne riparleremo) diceva: “è l’umiltà
che tiene insieme le famiglie e la società”. C'è anche la “sottosantità della porta
accanto” e il suo luogo è il purgatorio.
Infatti, la santità della
porta accanto porta in paradiso, ma anche nelle opere meno appariscenti esige il
pieno abbandono a Dio. Quando il Santo Curato venne ad Ars, Catherine Lassagne era
dodicenne. A vent’anni il Curato chiese a lei e a una sua compagna di occuparsi
della scuola e orfanatrofio per ragazze che voleva fondare, “La Providence”. Furono venticinque anni di piena dedizione con il plauso del Ministero dell’Istruzione francese,
anni di Provvidenza reale che più di una volta dovette intervenire con miracoli
di moltiplicazione del grano o della farina per far cuocere il pane necessario.
Quando il Curato aveva superato i settant’anni il vescovo decise che quelle laiche
dovevano essere sostituite da “vere suore”. Il Curato non capiva e soffrì molto!
“Suore? ma queste lo sono già, le manca solo il velo in testa!” Il vescovo fu
irremovibile e il Curato obbedì: “Monsignore vede in questo la volontà di Dio ma
io non la vedo punto!” diceva. Catherine e la sua compagna avevano ormai
passato i quarant’anni, non erano sposate, e si ritrovavano senza più missione, tutta
la vita sconvolta. Quante proteste ci sarebbero oggi, raccolte di firme, richiesta
di dimissioni del vescovo, ecc… ! Obbedirono. Immaginiamo cosa sarebbe successo se in seno a questa comunità parrocchiale esemplare e all'afflusso dei pellegrini che venivano da ogni dove per trovare la pace di Dio, ci fosse stato una donna che, vantando i suoi servizi, la sua famigliarità con il Parroco, fosse andata in giro lamentandosi, chiacchierando, seminando il veleno della divisione e della ribellione! Eppure succede in molte parrocchie e comunità.
Catherine rimase al servizio del Curato, la sua compagna ritornò nella masseria
di famiglia. Morì molto dopo il Santo
Curato e tutti vedevano risplendere in lei la purezza della sua vita, del suo
affidamento a Maria. Negli ultimi giorni diceva: “Sono pronta. Quando il Buon
Dio vorrà. Non mi sento legata a nulla. Se lo sono non lo vedo”.
(Mi disse
un giorno l’abbé Nodet, biografo del Curato d’Ars: “il vescovo aveva
ragione, dopo la morte del Curato finirono le offerte e solo una congregazione
di suore poté mantenere questa opera utilissima”).
Prima Lettura Gb 19,1.23-27a
Io lo so che il mio Redentore è vivo.
Io lo so che il mio Redentore è vivo.
Dal libro di Giobbe
Rispondendo Giobbe prese a dire:
«Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 26
Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.
Rispondendo Giobbe prese a dire:
«Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 26
Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto.
Sono certo di contemplare la bontà del
Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Seconda Lettura Rm 5,5-11
Giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui.
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Seconda Lettura Rm 5,5-11
Giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai
Romani
Fratelli, la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.
Canto al Vangelo Gv 6,40
Alleluia, alleluia.
Questa è la volontà del Padre mio:
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna;
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, dice il Signore.
Alleluia.
Fratelli, la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.
Canto al Vangelo Gv 6,40
Alleluia, alleluia.
Questa è la volontà del Padre mio:
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna;
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, dice il Signore.
Alleluia.
Vangelo Gv 6,37-40
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
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